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Inter, 15 anni di Moratti Delusioni, campioni e scudetti.

Nel nome del padre. Cadono oggi i quindici anni di Inter per Massimo Moratti, un'avventura iniziata e portata avanti con un modello chiaro: i fasti del padre Angelo. "Moratti primo" restò in carica dal 1955 al 1968 vincendo tre scudetti, due coppe dei Campioni, due Intercontinentali. "Moratti Secondo" lo ha superato con i suoi tre lustri al comando della società nerazzurra e con i quattro scudetti. In campo internazionale, però, non c'è ancora storia, e questa Inter non è ancora "Grande" come quella del passato. ANNI BUI E RISCATTO — Quindici anni di Moratti, non tutti facili: lo testimoniano due dimissioni dalla presidenza (1999 e 2004), dodici diversi allenatori (alcuni, come Hodgson e Castellini richiamati a più riprese) e undici anni di attesa per vedere il primo scudetto, arrivato a tavolino dopo lo scoppio dello scandalo del calcio (2006). Un anno dopo (2007) la vittoria sul campo, la prima di una serie di tre titoli consecutivi che ripaga il presidente nerazzurro degli anni di magra. L'avventura morattiana iniziò nel febbraio 1995, il primo successo nel 1998, con la coppa Uefa targata Ronaldo. Il mancato rigore Iuliano-Ronaldo diede via agli anni più difficili, quelli dei continui cambi in panchina, degli scambi-beffa col Milan (Guglielminpietro-Pirlo, Coco-Seedorf), dei "calci nel sedere" di Lippi, dei rinnovi miliardari di Recoba. Il 2002 e il 2003 sono gli anni delle delusioni a un passo dalla festa: prima il 5 maggio e il sorpasso della Juve all'ultima giornata di A, poi l'eliminazione in semifinale di Champions con il Milan (due pareggi). Con Mancini arrivano la stabilità, le vittorie in Coppa Italia, e poi gli scudetti. Mourino continua la striscia italiana, ma l'obiettivo mai nascosto è quello di ampliare i confini delle vittorie.

CAMPIONI A RIPETIZIONE — Nel complesso dieci trofei conquistati (4 scudetti, una coppa Uefa, 2 coppe Italia, 3 supercoppe italiane), a cui si aggiungono una serie di "scudetti d'estate". Da quando c'è Moratti, l'Inter è tornata indubbiamente protagonista sul mercato, soprattutto per quel che riguarda il settore avanzato. E se è vero che sono arrivate delusioni e derisioni, la proprietà non hai mai risparmiato (spesi sul mercato oltre 560 milioni di euro) per regalare ai propri tifosi giocatori capaci di far sognare: Adriano, Baggio, Batistuta, Crespo, Cruz, Djorkaeff, Eto'o, Figo, Ibrahimovic, Milito, Mutu, Recoba, Veron, Vieri, Zamorano (in ordine alfabetico) sono alcuni dei nomi che hanno fatto sognare i tifosi nerazzurri sotto l'ombrellone. Da qualche anno, poi, si fa festa anche a Primavera. Ora non resta che farlo anche all'estero, magari partendo da Madrid, sede della finale di Champions. Sarebbe senza dubbio il regalo più gradito per il presidente, per il quindicesimo compleanno. Ma forse, per ora, si accontenterebbe anche di fare a festa a Londra, per il ritorno degli ottavi. Sarebbe un passo importante verso la "grandezza", quella definitiva. Quella dell'Inter del padre Angelo.

gazzetta.it
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2 comments

  1. Peccato che le vittorie del Padre erano doppate.
    Vedi ultima sentenza del tribunale che ha dato ragione a Ferruccio Mazzola.
    L'anno seguente ha ribadito e rincarato le accuse in un'intervista alla prestigiosa rivista "L'Espresso", asserendo che Herrera scioglieva delle pasticche dal contenuto sospetto nel caffè che tutti i giocatori dovevano prendere negli spogliatoi prima di ogni gara.

    Secondo Ferruccio Mazzola si trattava probabilmente di anfetamine. Egli stesso ha messo in relazione il presunto uso di queste sostanze dopanti nell'Inter con le morti premature di alcuni giocatori come Armando Picchi, Marcello Giusti, Carlo Tagnin, Mauro Bicicli e Ferdinando Miniussi e con la grave malattia di Enea Masiero. Oggi Ferruccio Mazzola vive a Roma, dove ha allenato per diletto i ragazzi della Borghesiana. Dal 2005 è presidente dell'associazione Futursport International, che si occupa di atleti con disagio sociale e al 2006 è attivo anche nell'Associazione Vittime del Doping fondata dai familiari di Bruno Beatrice, giocatore della Fiorentina prematuramente scomparso a causa di una leucemia.

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  2. Bhe, sicuramente il Doping è una piaga difficile da combattere nello sport, ma mi sembra comunque ingiusto ridurre le vittorie della grande Inter ad un fatto di Doping.

    Ad ogni modo in questo post si parla di Massimo Moratti e non del Padre e soprattutto delle Vittorie di questa Inter.

    Io credo che la partita del 24 febbraio con il Chelsea sia uno spartiacque! Se l'Inter dimostrerà di essersi definitivamente sbloccata in Europa e riuscirà ad imporre la propria supremazia, dopo non ce ne sarà per nessuno!

    Champion's e 5 Scudetto consecutivo consacrerebbero questa Inter come una delle Squadre più forti di tutti i Tempi!

    Ciao

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