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Inter, altra super rimonta E Mou ce l'ha con Rosetti

Ma l'Inter ha voglia di giocare in campionato, o la Champions è ormai diventata una mania tale da annullare il resto? L'interrogativo sorge legittimo dopo il rocambolesco successo sul Siena della scorsa settimana e l'affannoso pari di Bari. E' ovviamente una squadra forte quella nerazzurra, ma tiene un atteggiamento distaccato, reagendo solo una volta presa a schiaffi con tutto l'enorme potenziale. E' stato così anche a Bari. Pugliesi splendidi per trequarti di gara, poi sul 2-0 qualcosa nei meccanismi di Ventura si inceppa: 5' di follia ed arriva l'ennesima rimonta prodigiosa della truppa di Mou.

DUELLO IN VELOCITA' - Tecnici di qualità come Ventura e Mourinho, ma nessuna novità di modulo. C'è il 4-4-2 molto aggressivo sugli esterni per il Bari, con la coppia complementare Meggiorini-Barreto in avanti. C'è il tridente interista formato da Balotelli, Pandev e dal centrale Milito: li sostiene Sneijder, protetto dai gendarmi Zanetti e Muntari. A livello di pedine, Mou mostra di temere molto la velocità di Alvarez dirottando dalle sue parti Cordoba.

PIU' BARI CHE INTER - I giocatori del Bari stanno ancora ammirando un San Nicola sontuoso, quando dopo pochi secondi l'Inter ha la migliore chance del primo tempo: Milito offre palla a Sneijder, rasoterra dal limite e palo sfiorato. Detto questo, il primo tempo vissuto a tutto ritmo è soprattutto merito del Bari. L'Inter amministra con un andamento lento, gli uomini di Ventura invece giocano di prima cercando sempre la verticalizzazione. Julio Cesar è molto reattivo sulle conclusioni ravvicinate di Alvarez e Parisi, e quando il portiere commette un ingenuità, sono Lucio e Muntari a far valere la loro stazza sui tentativi di Meggiorini e Koman.

RIPRESA DA BRIVIDO - Secondi 45' esaltanti. Un susseguirsi di emozioni che trova picchi di delirio per il pubblico sui due rigori per il Bari. Li generano Meggiorini, con un sinistro (Samuel ci mette il braccio), e Parisi, che aggira Lucio venendo steso: li esegue gelidamente Barreto. Gara che sembra indirizzata, ma c'è ancora tanto da dire. Mou mette nella mischia Santon e Quaresma (fuori Samuel e Muntari), ma soprattutto il Bari entra nei classici 5' di follia. Il centrocampo di colpo (dispiace per gli errori di Donati, fino ad allora perfetto) perde il controllo del match, e l'Inter affonda i colpi. Pandev l'uomo simbolo: il macedone è lesto nello spedire un rete un rimpallo su conclusione di Balotelli, quindi costringe Bonucci al fallo da rigore che farà tanto arrabbiare Mourinho. Milito non è uno che sbaglia queste chance. Non lo imita Alvarez, che sbaglia un controllo facilissimo al cospetto di Julio Cesar e consiglia Mourinho, in vista del derby, a mettere dentro Cambiasso per Balotelli e tenersi il punticino.


MOURINHO CE L'HA CON ROSETTI - Josè Mourinho con il bicchiere mezzo pieno: "Contento per la rimonta, recuperare due gol ad un avversario di qualità non è facile, non soddisfatto per aver concesso troppo. Ad ogni modo il primo rigore per il Bari era dubbio, e poi andava espulso il loro giocatore (Bonucci, ndr) quando ha fatto fallo da ultimo uomo su Pandev: Rosetti ha sbagliato, Gattuso aveva fatto la stessa cosa su Eto'o nel derby e non era stato espulso". L'esame tattico della gara: " Il primo tempo è andato come lo avevamo preparato, solo un po' di sofferenza in mediana dove avevamo poca intensità. Nella ripresa grande carattere da parte nostra, sempre sofferenza in mediana anche perché Balotelli in fase difensiva è stato zero"

VENTURA, MODERATO RAMMARICO - Giampiero Ventura dal canto suo è più soddisfatto che amareggiato: "Un po' di rammarico c'è, ma l'idea di offrire una prestazione sopra le righe ai 60.000 del San Nicola è stata mantenuta. Ora pensiamo alla permanenza, ma poi vogliamo mettere in mostra questi ragazzi che se lo meritano". Il tutto nonostante le tante assenze: "Ma c'è grande spirito di gruppo, la prova è anche la voglia di dedicare la gara a Ranocchia che ha subito un grave infortunio". Un cenno alla personalità della squadra: "A parte stasera, anche con il Milan, o a Genova con la Sampdoria abbiamo imposto il nostro gioco"

repubblica.it
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