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Moratti Thohir ecco il Contratto

La Firma del Contratto tra Thohir e Moratti è oramai questione di ore. La svolta si avvicina.
All'inizio della settimana è arrivata da Giacarta l'ultima versione dei contratti. Quattro volumi di quasi cento pagine ciascuno, che gli avvocati di Massimo Moratti stanno verificando riga per riga per portarli alla firma. Forse già questo fine settimana, se non ci saranno altri intoppi, l'Inter avrà dei nuovi azionisti.

L'operazione che porterà Erick Thohir & compagni ad affiancare Moratti nel club nerazzurro è ormai definita. Mancano davvero solo alcuni dettagli, ma è proprio qui che, come si dice, si nasconde il diavolo. E in questo caso il diavolo si chiama «governance», elegante termine anglosassone che vuol dire nè più nè meno «chi comanda». Le carte fugano molti dubbi: la holding che raggrupperà gli investitori indonesiani avrà il 70% del club nerazzurro e dunque le leve del comando. Che, tradotte in pratica, vuol dire che Thohir, Rosan Roeslani e Handy Soetedjo controlleranno più della metà del consiglio d'amministrazione, che dovrebbe essere composto da sette membri.

La vera sorpresa è che tra i posti attribuiti ai nuovi soci ci sarebbe anche la poltrona di presidente. Non è detto che Thohir la lasci a Moratti. L'idea, a dir la verità, sembrerebbe un'altra. L'imprenditore indonesiano la vuole per sé, riconoscendo però al contempo a Moratti un ruolo di grande rilevo, da «padre nobile» della società. Potrebbe essere la presidenza onoraria. Ad Angelomario Moratti verrebbe invece confermata la vicepresidenza.

Nulla è ancora definitivo. Non è escluso che per una prima fase l'assetto di vertice resti immutato per accompagnare la transizione. Si tratta di una questione non proprio secondaria, anche se è già chiaro, pure al patron del club nerazzurro, che la gestione operativa verrà presa in mano dagli indonesiani. Hanno uomini e idee già pronti. Ma soprattutto avranno un pacchetto del 70%, custodito in una holding di cui Thohir controllerà il 50,1% (in trasparenza equivale al 35% dell'Inter), contro il 30% dell'attuale azionista di maggioranza.

L'accordo tra i soci è uno dei quattro contratti che compongono il corposo accordo. Gli altri riguardano il nuovo statuto, e quindi i ruoli e i pesi nella governance, l'aumento di capitale che servirà a dotare l'Inter di mezzi freschi, e lo scarico delle garanzie di Moratti sui debiti della società. Thohir e soci dovrebbero entrare versando circa 100 milioni in aumento di capitale, a cui sono attaccati dei «warrant», strumenti finanziari che in questo caso rendono automatica un'eventuale nuova ricapitalizzazione del club. E subentreranno al patron come garanti dei debiti dell'Inter.

Gli avvocati di Cleary Gottlieb stanno verificando che gli accordi siano stati correttamente trascritti nei contratti. Normale prassi, che in questo caso però è più che mai necessaria. Questa estate, quando tutto sembrava pronto per la firma, sono arrivati da Giacarta dei contratti i cui termini erano diversi da quelli pattuiti. È stato il momento in cui si è rischiata la rottura definitiva. Evitata grazie ai buoni uffici della Lazard, consulente dell'Inter, che ha fatto da ponte con l'Indonesia prima per portare Thohir al tavolo e poi per ricucire.

Dalle carte dei contratti emerge anche un altro importante dettaglio: il 30% che resta nelle mani di Moratti non potrà passare automaticamente agli indonesiani. Non hanno alcuna opzione sulla quota. Ce l'ha però il patron dell'Inter, il quale potrà forzare l'acquisto da parte di Thohir, o obbligarlo a rivendergli la partecipazione. Quest'ultimo caso prevede tutta una serie di norme la cui violazione fa scattare la vendita. Norme non di tipo contabile, tipiche di questo genere di contratti, ma sportive e soprattutto comportamentali, a cui i nuovi soci devono attenersi. La road map , insomma, descrive un percorso di transizione soft, senza strappi, nè culturali nè gestionali, a cui gli uomini di Moratti e quelli di Thohir lavoreranno in partnership.
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