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Totti perde le staffe, calcio a Balotelli "Difficile ignorare le provocazioni"

Un calcio da dietro, forte e di frustrazione. La finale di Francesco Totti è tutta qua, un bottino da cancellare in una notte da incubo. Il calcio dell’ex Pupone centra e affonda Mario Balotelli quando la corazzata nerazzurra è già in fuga e la Roma sta naufragando. L’Olimpico sobbalza, il capitano giallorosso ha spento una luce mai accesa e va in tilt a un niente dal sipario: basta un tempo, il secondo, all’ex Pupone per fare un passo indietro, forse definitivo, nell’agenda del ct azzurro Marcello Lippi che solo 48 ore fa aveva riaperto uno spiraglio mondiale per il capitano della Roma. Totti sbanda e lo fa anche quando l’Inter sgomma dentro lo spogliatoio accompagnata dal botto dei tappi delle bottiglie che saltano.

Va fuori giri per spiegare il suo gesto e sembra svelare una sorta di vendetta: «Quel calcio a Balotelli? Mi aveva detto qualcosa in campo, ma anche per quello che aveva fatto a San Siro... ». Dove, la stagione scorsa, Balotelli mandò fuori di testa giocatori e tifosi giallorossi quando esultò con la lingua di fuori dopo aver realizzato il rigore nella sfida che finirà poi 3-3. Totti sarà ancora più esplicito poco dopo, sul suo sito: «In partite così importanti può capitare di essere nervosi. E in campo non si possono sempre ignorare offese pesanti, che infangano una città e un intero popolo. Soprattutto quando provengono sempre dalla stessa persona che fa della provocazione sistematica il proprio biglietto di visita ».

SuperMario, of course. Roma ko così come il suo capitano. Totti era convinto di scendere in campo dal primo minuto, non Ranieri. «Francesco ha giocato titolare a Parma sabato scorso, non regge il ritmo di tre partite così ravvicinate: avevo già deciso di mandarlo in campo nel secondo tempo...», precisa il condottiero di Testaccio. Un verdetto quasi impietoso, quello del tecnico della Roma nei confronti del giocatore simbolo della Capitale. Totti ha sbagliato la partita più attesa nel suo finale di stagione, la gara che avrebbe potuto rilanciarne le ambizioni in chiave azzurra e che, adesso, sconfinerà in nuovi processi oltre che in una pesante squalifica in Coppa Italia. L’ex Pupone ha vissuto ai margini per l’intera ripresa fino al colpo proibito sulla sagoma di Balotelli. «Il suo è stato un fallo di frustrazione che non doveva compiere», è il giudizio di Ranieri.

La notte amara dell’ex Pupone si chiude con le scuse negli spogliatoi dell’Inter. «Si può perdere la testa soprattutto al termine di una partita caricata di tensione alla vigilia come questa finale », è il pensiero di Mourinho, che ha ritrovato Balotelli. «Mario non mi è piaciuto soltanto nel finale quando ha perso una palla che poteva diventare molto pericolosa per noi», ha detto il tecnico. «Comunque è stato l’unico errore della sua partita, ha giocato per più di ottanta minuti, ha tenuto la bocca chiusa, ha fatto quello che gli avevo chiesto di fare: l’atteggiamento che compagni e tifosi hanno avuto verso di lui è la dimostrazione che Balotelli ottiene rispetto da tutti quando gioca per la squadra».

Nel gesto di Totti si può leggere un potenziale passaggio di consegne, se non nell’immediato, in un futuro prossimo: il capitano giallorosso e campione del mondo si allontana dalla Nazionale, mentre il giovane attaccante ribelle dell’Inter si regala una partita che sicuramente sarà piaciuta al ct azzurro Lippi. L’Inter brinda, l’Olimpico si svuota in fretta con il rumore degli elicotteri assordante. In campo, poco dopo il fischio di chiusura, è un invasore solitario che prova ad assalire Cambiasso a far scattare l’allarme rosso: l’agguato fallisce, i nerazzurri possono alzare la coppa. «Stavolta niente folla a Malpensa, siamo stanchi dobbiamo riposare perché domenica contro il Chievo ci aspetta una nuova finale», così Mourinho.

lastampa.it
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