Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Calci giallorossi e coppa all'Inter. Adesso chi prova vergogna?

Ci eravamo lasciati con la presidentessa che chiedeva di vergognarsi a "vincere così", rivolgendosi all'Inter invece di chiedere spiegazioni a Lotito e compagnia. Adesso come spesso accade quando ci si lascia andare a dichiarazioni avventate e senza fondamento la frittata si rigira e con molta serenità da parte nerazzurra si potrebbe chiedere alla presidentessa se non si vergogna a "perdere così"?

Minuto 2 del primo tempo, contrasto a mezz'aria, Sneijder e Burdisso alla caccia del pallone e l'argentino pensa bene di entrare con la scarpa sul muscolo dell'olandese. Fallo da rosso tutta la vita ma l'arbitro non vede, come gli accadrà spesso su tanti falli in tutta la partita, ed ecco che l'Inter perde subito il suo giocatore più rappresentativo. E' l'emblema, il manifesto di quello che sarà la partita, tra cazzotti di Mexes a Materazzi, calci su calci a Balotelli e Motta da parte di Riise, Burdisso e Perrotta. Ma è nella parte finale dell'incontro che si realizza il capolavoro della frustrazione e della slealtà, con Totti che insegue Balotelli per metà campo per sferragli un calcione da dietro come un teppista qualunque, come quello che invade il campo e cerca di aggredire Cambiasso, come Taddei che al fischio finale cerca di fare male a Muntari entrando 'alla Burdisso', tranne poi essere attaccato ai manifesti pubblicitari spaventato come uno scolaretto. Era questa la lealtà sportiva a cui tanto ci si è richiamati nella capitale e persino in parlamento in settimana dopo Lazio-Inter? Erano questi i valori dello sport che erano stati giustiziati dai giocatori e dal tifo biancoceleste nella suddetta partita? Il silenzio a questo punto è d'obbligo, un silenzio sintomo della vergogna che si dovrebbe provare.

Ma torniamo al campo. Ottime le sensazioni in casa nerazzurra, la squadra ha mostrato una solidità impressionante ed è il caso che si dia atto a Mourinho di quello che è riuscito a creare in poco tempo. Una dimostrazione di superiorità così, a domicilio della diretta avversaria, è una risposta abbastanza eloquente.

Il portoghese ha dato un'identità alla squadra che davvero non avevamo mai visto, l'Inter non si scompone mai, palla al piede è francamente irresistibile, in alcuni tratti della partita contro i giallorossi sembrava di vedere il Barcellona. Passaggi millimetrici ad un secondo dall'intercetto avversario, palla che gira e rigira e riparte dalla difesa per poi ripartire con velocità sugli esterni o centralmente. L'Inter di questi tempi è letale, come gli lasci uno spazio ti colpisce e l'azione del goal nè è stata l'esempio: errore giallorosso, Motta verticalizza immediatamente e Milito che non è umano se ne mangia 4 e segna.

E' questo il merito maggiore di Mou, adesso che Sneijder è acciaccato come Lucio e Cordoba non è al meglio, adesso che Motta è squalificato per la finale, questa solidità della squadra a dispetto di chi scende in campo è la maggior garanzia dell'Inter per le dure partite che ancora la attendono. Questa squadra ha subito pressioni indicibili, ha dovuto continuamente dare dimostrazioni di forza superando prove tremende come Chelsea, Juventus, Barcellona e la finale di Coppa Italia, partite che avrebbero svuotato di energie nervose chiunque ed invece eccoli ancora lì a recuperare palloni ed ad alzare trofei.

Bravo Mou, ti hanno urlato contro per due anni dicendo che non avevi portato nulla nel calcio italiano ed ecco che ti inventa il 4-2-1-3 per giocare in Coppa, Maicon ala ed Etò terzino, ti hanno accusato di essere strapagato per portare l'Inter avanti in Champions ed eccco che arriva finalmente una finale. Non voglio nemmeno pensare ad un cambio in panchina, adesso si deve terminare la stagione e poi Moratti farà quattro chiacchiere con lo Zé Mario... uno così vale più di due o tre giocatori.

goal.com
Tags:

0 comments