Entrando più nel dettaglio: «Zarate sta entrando nella situazione e nei ritmi che lui conosce; ha bisogno di spazi, è un giocatore che sa saltare l' uomo, che ha coraggio e a noi questo serve. Ha fatto molto bene; nell' insieme il trio Sneijder-Pazzini-Zarate ha girato al meglio, poi anche Milito ha dato sicurezza, aiutando la squadra».
Bisogna capire a questo punto se queste vittorie aiuteranno la ripresa in Campionato. Il primo tempo è l' esempio da seguire: squadra corta, buona organizzazione difensiva, nessun attacco velleitario, contropiede (o ripartenza) chirurgico per far male, qualità (l' azione del gol di Pazzini).
Gli uomini sui quali puntare sono i soliti (Julio Cesar a parte, che a Lille è stato impeccabile): Maicon sta tornando con lentezza, ma la spinta si fa già sentire; in attesa di Ranocchia e del recupero totale (al di là dell' infortunio di Catania) di Samuel, la coppia Lucio-Chivu è la più affidabile;
Thiago Motta, al rientro, ha dimostrato che sa sempre come distribuire il pallone, anche se corre poco; Sneijder è insostituibile, perché fa da collettore fra centrocampo e attacco;
la coppia d' attacco, per ora, non può non essere quella composta da Pazzini e Zarate, con i pregi e difetti dell' argentino. Va risolto in fretta il rebus del centrocampo, soprattutto nel caso in cui Zanetti dovesse essere dirottato a sinistra, perché Nagatomo sta vivendo un momento di involuzione tattica.
Ranieri ha un compito importante da svolgere: coniugare le esigenze della squadra con scelte che potrebbero essere anche impopolari e «politicamente» dolorose. Ma la situazione impone la necessità di privilegiare gli interessi del gruppo a vecchie rendite di posizione, con tutto il rispetto per il passato.
Di certo la condizione atletica del gruppo deve crescere e per questo ci vorrà tempo.
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