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Inter Pronte Cessioni Eccellenti - Anche Milito in partenza

Via libera dell'Inter alle cessioni. Tutto in nome di quel fair play finanziario che incombe. Alla lista dei giocatori papabili all'addio composto dai big Maicon, Thiago Motta e Sneijder, si aggiungono quelli di Milito, Pandev e Mariga. L'argentino reduce da una sfortunata stagione potrebbe cambiare aria e raggiungere il connazionale Lavezzi alla corte di Mazzarri. Ad affermarlo è Ernesto Paolillo, ad dell'Inter: "Non escludo operazioni di scambio col la società di De Laurentiis. Milito a Napoli? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere". Il dirigente prosegue e fa il punto su le altre pedine nerazzurre. In particolare, Paolillo parla di quei giocatori che potrebbero servire come contropartite tecniche da inserire nelle trattative di mercato. "Per quanto riguarda l'ipotetica cessione di Pandev e Mariga, tutto dipenderà dal tipo di offerta che potrebbe arrivare - spiega l'ad -, si ragionerà e si deciderà eventualmente se è conveniente o meno e soprattutto se si sposa con gli obiettivi della società". Paolillo apre naturalmente alla cessione di Milito, Mariga e Pandev. Il dirigente diventa invece più ermetico è quando si parla del possibile arrivo di Hamsik. "L'Inter su Hamsik? Bisogna salire le scale uno scalino alla volta altrimenti si rischia di inciampare. Sono abituato al settore bancario, quindi gli affari li devo vedere concretizzati su un pezzo di carta".



INTER BLOCCO IN USCITA - Per ora in casa Inter nulla è stato firmato, né in entrata, né in uscita. I dirigenti si stanno muovendo, i calciatori che piacciono sono diversi ma prima di acquistare si deve vendere. Il meccanismo sembra inceppato, quasi fermo. A Palazzo Saras restano in attesa di offerte ufficiali. "Non c'è nulla nel nostro mercato che sia vicino all'annuncio, sono tutte voci - sottolinea Paolillo -. Non c'è nulla da annunciare per quanto riguarda il mercato. I giocatori che piacciono sono tanti ma bisogna vedere se sono compatibili col bilancio. Sono tante le variabili che incidono su di un investimento. Questa è una fase iniziale dove le ipotesi sono tante e se non ne va in porto una, se ne valuta un'altra e poi un'altra ancora. Al momento ci sono tante ipotesi, ma nulla di concreto", appunto.

DIRITTI TV - Paolillo non parla solo di mercato, ma anche della questione spinosa che tiene banco in queste settimane in Lega Calcio: i diritti tv. "Pochi giorni fa, c'è stata una informativa del Governo che dà ragione ai cinque grandi club che sono in antitesi con gli altri quindici - sottolinea Paolillo -. L'interpretazione che viene data dalle cinque squadre con maggior fatturato alla legge Melandri, secondo il Governo, è quella giusta. C'è una indagine di mercato fatta circa un anno fa che porta la firma di tutte le squadre che basa gli accordi sui tifosi, come si evince da una ricerca di mercato dell'Unesco. È naturale che o si è tifosi di una squadra o di un'altra, non ci sono dubbi. È evidente che questo fosse lo spirito della legge che divideva i tifosi per bacini d'utenza. Quest'anno sono cambiate le carte, perché c'è stato l'ennesimo tentativo di interpretare la legge Melandri in altro modo, sicuramente di parte. È arrivato questo comunicato del Governo ma mi auguro che si faccia chiarezza il più presto possibile". In tal senso in settimana è prevista una nuova riunione.

ATTACCO ALLA LEGA - Il dirigente interista è un fiume in piena. Tra mercato, diritti tv e scandali attacca in maniera dura la Lega Calcio. "Sono mesi che noi passiamo ore in Lega discutendo di diritti tv e di interessi economici - dice Paolillo -, ma il calcio è fatto anche di altro come di settori giovanili che sono importantissimi per il futuro del calcio e di scandali come quello delle scommesse. La settimana scorsa abbiamo fatto una riunione chiusa con un comunicato sul calcio scommesse, non è stato toccato altro argomento. Questo mi lascia perplesso. Prima del calcio, mi sono occupato per una vita intera di banca. Dal primo giorno viene detto a tutti i dipendenti di una banca che non possono entrare in un casinò. In Italia lo scandalo del calcio scommesse si è avuto perché nessuno sa che c'è una legge per la quale i tesserati non possono scommettere. La Lega, dopo la Federazione, è l'associazione maggiormente importante del calcio perché è composta da tutte le squadre. Che la Lega non abbia mai preso parola sullo scandalo scommesse è scandaloso".

repubblica.it

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