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INTER, LA NOTTE DI LEONARDO

«UNA FINALE è sempre importante». Così il Leo li ha convocati tutti, comprese le stampelle e i barellieri. Stasera l’Inter si gioca in gran pompa d’entusiasmo la finale di Coppa Italia col Palermo. E se per i rosanero — che godranno del sostegno di 30 mila tifosi in fideistica transumanza all’Olimpico — è la madre di tutte le partite, per la Beneamata sarà non meno della zia: con la Tim Cup in saccoccia, avversario permettendo, i nerazzurri centrerebbero quel triplete in minore, o tripletino che dir si voglia, dopo la Supercoppa Italiana e il Mondiale per Club. Suggello a una stagione in chiaroscuro, dalla depressione post mourinhiana con le giaculatorie inascoltate di Rafa Benitez, alla remuntada imperfetta ma a tratti esaltante di Leonardo. Anche per il de Araujo la finale ha un plusvalore: il brasiliano potrebbe infatti festeggiare il primo trofeo da allenatore in divenire, come ama definirsi. Il suo collega e antagonista Delio Rossi, invece, non è vergine di successi: lui la Coppa Italia l’ha vinta con la Lazio nel 2009 e sa cosa si prova e (forse) come si fa.


NELL’INTER, che dovrà remare di lena contro l’annunciatissimo entusiasmo agonistico palermitano, ci sarà fino all’ultimo l’incertezza Sneijder, in ballottaggio con Kharja nel partire o meno dal primo minuto. In porta tornerà Julio Cesar, guarito dal mal di schiena. Difesa a quattro con Nagatomo, Ranocchia, Lucio e Chivu, mediana con capitan Zanetti, Stankovic e e Thiago Motta. In attacco, con l’inamovibile Eto’o, favorito Pazzini su Milito. «È stato un anno non facile per noi — osserva Leo in sede di esternazione della vigilia — ma positivo: chiudere la stagione con un trofeo, che per noi sarebbe il terzo, è qualcosa a cui teniamo molto. Non vedo questo traguardo come qualcosa di personale. Significherebbe dare un valore troppo piccolo a quello che in realtà significa veramente vincere la Coppa Italia. Il Palermo? Domani (oggi, ndr) non ci sarà Bacinovic, ma ci sarà Bovo, anche cambiando alcuni giocatori la squadra ha sempre mantenuto un gioco offensivo e tecnico. Dei rosanero non credo sia solo uno in particolare da temere anche perché loro sono una squadra dalle molte alternative». In chiusura il Leo migliore, etico ed ottimista oltre il basso orizzonte del calcio: «Mi sento molto legato all’Italia. Credo sia importante ricordare i 150 anni dell’unità. Si sente nella gente questa voglia, forse c’è bisogno di questo, per costruire una nuova etica e nuovo momento per l’Italia». Cosa vorrà fare da grande il de Araujo?

L’ORAZION picciola di Delio Rossi, vicino ormai al divorzio col Palermo, a prescindere dal risultato di Coppa Italia, è l’orgoglio dell’umile: «Per spuntarla a noi servirà cuore caldo e testa fredda. Percentuali di successo? Nessuna, non faccio il farmacista. Leonardo mi sembra un’ottima persona e concordo con lui sui 150 dell’Italia unita. Ma al Sud è più dificile vincere».

quotidiano.net

3 comments

  1. Avanti tutta, speriamo di giocare bene e portare a casa quest'altro trofeo.

    Un saluto.

    LeNny

    ;)

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  2. ce l"abbiamo fatta anche questa volta alla faccia di tutti quelli che nn tifano inter

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