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Il Bari sfiora l'impresa con l'Inter


Di rigore, il doppio vantaggio del Bari. Di Pandev e Milito, quest’ultimo anche lui dal dischetto, la rimonta nerazzurra. Tutto in 15’, tutto per dimostrare ancora una volta la freschezza fisica e mentale dei pugliesi e il carattere di quelli che Mourinho definisce «i miei uomini speciali». Il campionato di chi insegue, o pensa di inseguire, la corazzata interista a un certo punto della notte barese si era illuminato di speranza: prima Samuel, poi Lucio, nel giro di 3’, si macchiavano di falli (netti) dentro gli undici metri e Barreto si dimostrava implacabile dal dischetto.

Inter sotto di due reti, San Nicola in estasi e Mourinho che si inventava un modulo con Balotelli, Sneijder, Pandev e Quaresma dietro a Milito. Risultato? Pandev si regalava il primo sigillo nerazzurro e Milito pareggiava su rigore (il contatto Bonucci-Pandev c’era con il difensore biancorosso che avrebbe meritato anche il rosso visto che il macedone era solo davanti a Gillet). Quando cala il sipario, il Bari si scopre l’anti-Inter dell’anno perchè due sono i pareggi in altrettante sfide con i nerazzurri.

Ma a gara finita, è Mourinho ad attaccare. Prima, il portoghese si lamenta di Rosetti: «Ma come fa un arbitro bravo come lui, e non solo a livello italiano, a non espellere Bonucci? Il difensore del Bari ha fatto fallo da rigore con Pandev solo davanti al portiere: Ventura non aveva più difensori, mancavano 20’ alla fine e avremmo vinto. Rosetti ha falsato la partita». Poi, l’affondo che non ti aspetti: «Se mi sono arrabbiato con Balotelli? Quando lui va in campo è sempre un punto interrogativo; può fare una gara straordinaria o mediocre. Stavolta doveva aiutare il centrocampo e non l’ha fatto. In fase difensiva è stato zero e non è possibile perchè si può discutere sulla qualità di un gocatore, non sull’impegno».

Il San Nicola è un’astronave. Il Bari diverte e fa divertire, il popolo biancorosso si spella le mani da quando è cominciata l’avventura di una squadra che dà sempre la sensazione di voler arrivare al successo attraverso trame ragionate. Mourinho si affida al modulo che, nelle sue convinzioni, gli può permettere di sopperire alle assenze soprattutto in mezzo (Stankovic e Thiago Motta) al campo senza snaturare le caratteristiche degli interpreti a disposizione. L’avvio sembra dare ragione a quanti hanno presentato la notte del San Nicola come un incrocio pronto ad arricchirsi di emozioni. I capovolgimenti di campo si inseguono, Alvarez e la sorpresa Koman fanno perdere la bussola a Cordoba e Maicon, spesso in affanno. Mourinho fa capire di aver studiato a lungo la squadra rivelazione del campionato perchè ordina ai suoi di non far ragionare gli avversari fin dal primo tocco dei difensori centrali: non si era mai vista un’Inter tanto aggressiva quando l’azione è ancora nell’area di rigore in questo caso biancorossa.

Il Bari afferra il copione della sfida senza indietreggiare davanti ai più quotati avversari e nel primo tempo solo l’abilità di Julio Cesar impedisce ai ragazzi di Ventura di affondare prima con Alvarez e, poi, con Parisi. La notte scivola all’intervallo con il signor Rosetti che chiede l’intervento dello speaker per ricordare al pubblico che non si possono usare i raggi laser (la gara si interrompe per 2’ e il ricordo vola al precedente di Bari-Juve quando una luce verde si fissò sul volto di Diego mentre il brasiliano era sul dischetto, rigore poi fallito). La ripresa vive sul quarto d’ora che segna la notte: prima i due rigori di Barreto, poi la risposta nerazzurra (Oriali espulso perchè chiedeva con insistenza il cartellino rosso a Bonucci nell’azione del rigore interista).

lastampa.it
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