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Mourinho: «Inter, a Kiev partita della vita»

Non c'è più tempo da perdere. Ora anche Mourinho vuole un cambio di passo in Europa, perché il terzo pari consecutivo, nonostante la difficoltà del girone continuamente invocata dal tecnico portoghese, mette in condizione l'Inter di non poter fallire i prossimi appuntamenti con la vittoria. A partire dalla trasferta di Kiev, come rivela il tecnico a Sky Sport 24.

Quanto è soddisfatto della partita di stasera? C’è stato un passo indietro rispetto alla partita contro il Genoa? È stato sbagliato l’approccio?
«Sono competizioni completamente diverse, avversari completamente diversi, stili di gioco completamente diversi. Ovviamente è diverso arrivare a Genova e segnare al quinto minuto e oggi subire il gol del nostro avversario. Ho detto che nel calcio la distanza tra Paradiso e Inferno è molto molto molto corta; non è un Inferno perché la competizione è ancora aperta per noi, però siamo in difficoltà in questo girone. È obbligatorio vincere a Kiev. Con tutto il rispetto per questo nostro avversario, che ha fatto una partita molto positiva qui oggi, penso che sarà più facile per noi la partita di Kiev che questa di oggi».

Cosa le è piaciuto e cosa c’è invece da migliorare?
«L’atteggiamento mi è piaciuto, ovviamente, però c’è stata poca concentrazione sulle palle inattive. Noi avevamo studiato bene l’avversario, come facciamo sempre, in qualche momento la squadra ha perso la posizione in campo, contro un avversario che è velocissimo in contropiede e che ha le caratteristiche fisiche che noi non abbiamo. Io non sono l’allenatore che cerca scuse, però mi sembra che è stato ovvio per tutti che Samuel (Eto’o) era in grande difficoltà, che se noi nella scorsa partita abbiamo avuto Mario al massimo del suo potenziale, oggi abbiamo avuto un Samuel in difficoltà, che ha fatto un grande sforzo per giocare. L’opzione di Suazo era obbligatoria, però purtroppo anche lui non è stato fortunato. La squadra ha lottato, ha lavorato tanto, ma non è stato sufficiente per vincere. Loro sono sempre stati molto pericolosi in contropiede e mi sembra che il risultato si adatti. Posso parlare un po’ di sfortuna alla fine».

La difesa.
«Penso che loro siano bravi e noi ce lo aspettavamo. Ho detto ai giocatori che Sheva è forte, fiducioso, loro in contropiede sono fisicamente molto forti. Lucio, che è un bravissimo ragazzo e un bravissimo giocatore, è stato sfortunato. Anche Samuel, un altro bravissimo ragazzo e giocatore, ha sbagliato qualche volta. Abbiamo avuto qualche errore individuale che a questo livello di solito si paga. In attacco abbiamo bisogno di un giocatore al top della sua condizione: Balotelli ha fatto questo per noi a Genova, oggi Eto’o non era in condizione purtroppo. Io non critico, al contrario, parlo bene di lui perché ha fatto uno sforzo, però il suo rendimento purtroppo non è stato grande».

C’è un problema psicologico oppure no?
«Non mi sembra, veramente. Abbiamo pareggiato con il Barcellona in casa e non mi sembra un risultato drammatico, abbiamo avuto difficoltà a Kazan e oggi è stata una partita molto difficile. È un girone molto equilibrato, non è una scusa per noi perché abbiamo l’obbligo di finire in uno dei due primi posti, però è veramente un girone di grande difficoltà. Secondo me questo e l’altro girone con Fiorentina, Lione e Liverpool, in cui si può dire che sono tre per due posti».

La sconfitta del Barcellona complica le cose?
«Non lo so, magari lo lascia aperto fino all’ultima partita, chissà. Abbiamo 3 punti e per forza dobbiamo farne un minimo di 6. Mi sembra che la partita di Kiev sia quella della vita, perché se pareggiamo siamo in difficoltà e se perdiamo non ci qualifichiamo. Dobbiamo andare a Kiev per vincere e molto onestamente ho più fiducia in questa partita che in quella di oggi. Mi auguro di avere tutti i giocatori a disposizione, al massimo del potenziale».

Sulla sconfitta del Barça.
«Non ho visto la partita. Che il Rubin sia una squadra di qualità lo sappiamo, ma il Barcellona è il Barcellona, è la squadra campione d’Europa e che sta meglio in Europa in questo momento, però sono anche loro in un girone di grande difficoltà. Le prossime partite potrebbero lasciare qualcuno fuori dalla competizione».

corrieredellosport.it
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