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L'Inter ritrova Shevchenko il nemico

Andriy Shevchenko, dopo sei mesi dalla sua ultima apparizione con la maglia del Milan, torna a San Siro e l’Inter si vede costretta a non pensare alle statistiche. Sono troppi i numeri negativi che animano questa vigilia di Champions, a partire dalle giornate senza una vittoria. Mourinho è arrivato a quota sette e trovarsi di fronte un attaccante che in carriera ha segnato ben 14 gol ai nerazzurri non è certo di buon auspicio per sperare in un cambiamento di rotta.

Mourinho e Shevchenko hanno alle spalle un passato tormentato. Gli anni trascorsi in coabitazione al Chelsea sono stati burrascosi. I tabloid inglesi prendendo spunto dal loro rapporto hanno costruito una sorta di telenovela dove Sheva faceva la parte del cocco del presidente (situazione già vissuta al Milan) e Mourinho dell’intransigente allenatore. Gli scambi verbali, per di più smentiti soltanto dall’attaccante in questi anni sono stati innumerevoli. L’ucraino ha voluto ritrattare la frase: «È colpa sua se ho fatto male in Inghilterra» mentre Mou ha affermato a chiare lettere che Sheva era stato abituato come un principe dal Milan e che per lui invece era un giocatore come tutti gli altri. Non c’è dubbio: non si sono mai amati e non si amano neppure adesso nonostante le parole buone di questi giorni. «Sheva? Ho visto le sue ultime tre partite e sta molto bene, è un leader - ha dichiarato il tecnico nerazzurro - Io lo considero un grande giocatore ed è il marcatore dopo Raul più prolifico della Champions».

L’attaccante non è stato da meno: «Con Mou ha funzionato tutto. Con lui ho fatto un’ottima stagione segnando 14 reti e creando 10 assist. Poi, sono arrivati gli infortuni e mi sono dovuto fermare». Miele anche per i nerazzurri: «L’Inter è un’ottima squadra e lo dicono i risultati. Ha vinto con un grande distacco gli ultimi campionati e con Mou sta facendo bene». Inter-Dinamo Kiev è una gara troppo importante per essere macchiata con delle recriminazioni. Mourinho vuole dimostrare che non esiste una doppia Inter, bella in campionato e terrorizzata in Champions, Sheva invece continua ad illudersi che esista l’elisir di lunga giovinezza.

L’esperienza al Chelsea e la parentesi al Milan gli hanno tolto anni di vita calcistica, in Russia invece ha ripreso a volare e adesso non vuole più fermarsi. Sulla carta l’Inter è favorita ma considerati i suoi trascorsi in Europa tutto è possibile. Mourinho ieri ha fatto sapere di non considerare decisiva questa sfida, ma appare evidente che sia un modo per alleggerire la tensione visto che l’Inter ha soltanto due punti in classifica e deve andare a giocare a Barcellona. Ecco perché è riuscito addirittura a scherzarci su: «Non mi piace perpetuare i problemi (testuale ndr), la vittoria arriverà già domani, ma se non arriva domani c’è sempre Kiev, altrimenti c’è la sfida contro il Barcellona, altrimenti andremo in Europa League e se neanche lì andrà bene... ci manderanno a casa tutti».

La bella prestazione fatta contro il Genoa deve servire da un punto di vista psicologico. Ancora una volta Mourinho ha dovuto spiegare ai suoi che le sfide di Champions si affrontano con entusiasmo non certo con la paura. La presenza di Shevchenko in campo non aiuta perché rievoca ricordi spiacevoli come la sfida in semifinale di Champions League nel 2003 contrassegnata da un gol dell’ucraino. «Sono veramente felice di giocare in uno dei miei stadi preferiti - ha detto ieri l’ex punta rossonera - Ho bellissimi ricordi, spero di poter avere una reazione positiva. Quando torno in questa città non mi sento un ospite, mi sento a casa. Il derby tra Milan e Inter è sempre stato un classico, stavolta avrò una maglia diversa ma per me sarà sempre un derby». I fatti testimoniano che il feeling con il club rossonero continua ad essere ottimo, ieri infatti Sheva ha sentito al telefono molti ex compagni e anche alcuni tifosi della Curva Sud che gli hanno fatto una richiesta singolare: «Se segni puoi esultare ancora dalla nostra parte?».

Rientra Eto'o, c'è anche Cambiasso
L’allenamento di questa mattina servirà a José Mourinho per chiarire gli ultimi dubbi di formazione. Sono tre i giocatori sott’osservazione a causa di differenti infortuni: Eto’o, Cambiasso e Milito. Il camerunese ieri in partitella ha segnato tre gol e dovrebbe aver recuperato dal problema al piede destro, stesso discorso vale per Cambiasso alle prese con un affaticamento al flessore. Milito, a sorpresa, ha svolto buona parte della seduta di ieri con i compagni ed è stato convocato mentre sarà indisponibile Thiago Motta. Contro la Dinamo Kiev verrà riproposta la stessa formazione che ha schiantato il Genoa per cinque a zero, con l’unica eccezione di Eto’o al posto dello squalificato Balotelli.

lastampa.it
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