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Oggi Eto’o, poi Cassano È quasi l’Inter del Mancio

La nuova Inter non sta nascendo sotto il sole battente della California, ma negli uffici di corso Vittorio Emanuele, a Milano, al fresco dell’aria condizionata. Alla faccia di Josè Mourinho, che dal ritiro di Los Angeles attende di conoscere il destino della propria rosa.

Quello di Zlatan Ibrahimovic (27) sembra segnato: lo svedese andrà al Barcellona e potrebbe partire già domani dagli Usa alla volta della Catalogna, per incontrare i dirigenti blaugrana. Ieri è volato in Italia l’agente di Samuel Eto’o (28), Josep Maria Mesalles: il summit anticipato con il ds Gabriele Oriali, inizialmente previsto per oggi, conferma l’intenzione di chiudere al più presto. L’accordo tra nerazzurri e Barça non è più un problema: Ibra in cambio di Eto’o, il prestito di Aleksandr Hleb (28) e 45 milioni in contanti.

Gli ultimi ostacoli sono due. La buonuscita richiesta dal camerunense alla sua quasi ex squadra, che il presidente Laporta ha detto di non voler sborsare, e l’ingaggio preteso dai due attaccanti. Secondo il sito del quotidiano spagnolo El Mundo Deportivo, a Zlatan andrebbero 9 milioni all’anno (non i 12 attuali, ma arrotondati da bonus e benefici fiscali) con contratto fino al 2014 e clausola di rescissione a 150 milioni. Stando a quanto riporta l’altro quotidiano iberico Sport, lo svedese parla già da giocatore del Barcellona: «Sogno di giocare con Messi, con lui faremo follie». Per Eto’o, invece, sono pronti 10 milioni a stagione. Oggi, forse, la firma.

Sceglie Moratti
L’africano è stato scaricato con eleganza dal suo tecnico Guardiola: «Con lui non c’è feeling, è un giocatore straordinario ma la cosa migliore per il club è che se ne vada». Massimo Moratti ha risposto subito al mister: «Eto’o ci piace talmente tanto che non ci dispiace se Guardiola la pensa così». Solo dopo il sì del giocatore, l’Inter chiuderà le altre trattative in entrata e in uscita. E a decidere non sarà Mourinho, ma Moratti.

I gusti del patron sono in linea più con le idee del grande ex Roberto Mancini che con quelle dello Special One. Innanzitutto, Antonio Cassano (27). Ieri mattina il direttore generale della Sampdoria Beppe Marotta era nella sede della Saras, a Milano. Scontato l’argomento: Fantantonio. Risorto nei due anni in blucerchiato (22 gol in 57 partite sotto la Lanterna), sarebbe l’unico in grado di inventare gioco in una squadra orfana del faro Ibrahimovic. Si può fare, con 12 milioni alla Samp più la comproprietà a 2,5 milioni del colombiano Nelson Rivas (26) e il prestito di Amantino Mancini (28). L’intoppo è l’ingaggio del brasiliano: degli attuali 3,7 milioni, il presidente doriano Garrone se ne vuole accollare solo uno.

Cassano era un pupillo del Mancio già un anno e mezzo fa, prima dell’arrivo di Mourinho. Prenderlo non sarebbe uno sgarbo al portoghese, ma l’operazione sommata a quelle già fatte e alle altre probabili pare una beffa ai danni di Josè. Riassumendo: Lucio (ieri depositato in Lega il suo triennale) e non Carvalho, Hleb invece di Deco, Ibra ceduto sotto il naso e al suo posto Eto’o e Cassano, con Drogba scartato. Le mancate cessioni di Victor Obinna (22), che non si è accordato con il Napoli per questione di diritti d’immagine (gli azzurri hanno lo stesso problema con De Sanctis, ex Galatasaray), Patrick Vieira al Tottenham (33) e Nicolas Burdisso (28), rifiutato dalla Fiorentina, creano grane a Josè. E poi gli interessamenti per Marek Hamsik (21) del Napoli e Giovani Dos Santos (20), messicano del Tottenham (in prestito all’Ipswich). Lucio, Hleb, Eto’o, Cassano, Hamsik, Giovani, tutti richiesti a suo tempo da Mancini.

Sei prove fanno un indizio, e forse Moratti si è convinto che dopo l’affare Quaresma Mourinho non meriti più credito illimitato. Se il portoghese si lamenterà, è già pronto a sostituirlo Laurent Blanc del Bordeaux.

Fonte: libero-news.it

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