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Gossip e paura, si avvicina il derby Gli Oasis vogliono Mourinho al Manchester c.

San Valentino incombe e il miele scorre lungo la rotta Italia-Inghilterra. Beckham è volato a Londra per un blitz da Victoria, dopo avere dichiarato il suo amore a Galliani. Gli Oasis hanno fatto una serenata a Mourinho, implorandolo di sedersi sulla panchina del Manchester City, i cui tifosi hanno ancora il cuore infranto dai rifiuti di Kakà e Ancelotti. Infine Ronaldinho, mentre corricchiava sul prato dell'Emirates Stadium con la tuta della Seleçao, ha appreso che a Milano la sua presunta fidanzata, la modella Aline Domingos, aveva parzialmente ammesso la loro relazione.
In attesa degli opportuni chiarimenti, ha provveduto a garantire al brasiliano una porzione di romanticismo, a modo suo, il presidente della Provincia di Varese, il leghista Galli: gli ha ritrovato il cane, che si era smarrito tra Galliate e Buguggiate, e ha raccontato l'eroico salvataggio, con tanto di chiosa poetica via web: "Questa piccola avventura dimostra che, con un po' più di indipendenza e libertà, si potrebbero potenziare i servizi di pronto intervento, gestendoli direttamente dal territorio e con risultati egregi".
La ruvida prosa federalista ha rotto l'atmosfera zuccherosa, introducendo alla perfezione all'appuntamento di domenica sera a San Siro, assai lombardo e per nulla sdolcinato: il derby milanese può decidere se sia ancora il caso di appassionarsi al campionato oppure se l'Inter se n'è già appropriata con notevole anticipo. Segnali inequivocabili attestano come sabato 14 febbraio, vigilia del duello, i contendenti non si scambieranno affatto biglietti di San Valentino. Gli altri biglietti, quelli per lo stadio, sono già esauriti da una settimana. Sky pregusta il record di share per una pay tv italiana. Alla Pinetina hanno scelto la strategia del silenzio stampa, dopo le polemiche sugli arbitraggi, ma Mourinho parlerà regolarmente proprio il 14 febbraio: siccome non è mai stato incline a regalare caramelle, anche se il suo incongruo diminutivo è Mou, è impensabile che si snaturi per l'occasione. A Milanello la strategia è da tempo un'altra: quella delle interviste concordate, che annacquano qualunque sapore, in un mare di banalità.
Per fortuna la sfida, sul campo, si preannuncia decisamente sapida. L'Inter la teme parecchio, perché proprio nel derby d'andata si misurò con un'imprevista caduta di autostima: il Milan giocò meglio, vinse con merito e fece vacillare alcune certezze nerazzurre, poi ripristinate attraverso un cammino quasi impeccabile. Ma la squadra di Ancelotti, col suo palleggio stordente, sembra fatta apposta per evidenziare i - pochi - difetti di un centrocampo più solido che geniale. Non è un caso che fino all'ultimo, sulla sponda interista, ci si attenda l'improbabile recupero del malconcio Kakà, l'uomo capace di squarciare qualunque difesa e la cui assenza, per Mourinho, è certamente una buona notizia.
Ancelotti, ottimista per natura, è maestro nello stemperare le tensioni, ma è evidente come questo sia forse per lui il derby più difficile da preparare, da quando allena il Milan, e sono ormai otto stagioni. Gli otto punti di distacco sono molti soprattutto per via dell'andatura irregolare: il pari in casa con la Reggina ultima in classifica non è un inciampo lecito, per chi rincorre lo scudetto. Per non abdicare troppo presto al ruolo di sfidante e accontentarsi di contendere alla Juve il secondo posto, esiste solo una possibilità: la vittoria. Mancano Kakà e Gattuso, i due simboli dei derby recenti, e il dubbio in attacco - Pato e Seedorf, con Ronaldinho o Inzaghi - certifica l'ansia.
Per ora, dunque, ci si rifugia nel gossip di cuore o di mercato. Beckham assolve egregiamente entrambi i compiti, ma la vera novità è che in poco più di un mese è già diventato il primo giocatore nella gerarchia tecnica - non solo commerciale - del Milan: precede Pato e Kakà e il divorzio anticipato dai Los Angeles Galaxy è il suo obiettivo prioritario. L'Inter si consola con Ibrahimovic ed è un bel consolarsi: dove gioca lui, in genere arriva lo scudetto. Anche se il derby, in fondo, è soltanto il prologo alla prova più importante per Mourinho, sulla solita rotta Italia-Inghilterra: quando tra poco sfiderà il Manchester United, il 24 febbraio al Meazza e l'11 marzo all'Old Trafford, questa settimana di San Valentino sarà ormai un ricordo lontanissimo.
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