In mattinata ha corso per 40 minuti nei boschi (magari ripensando all’ultima, salatissima, multa che gli toccherà pagare per essersi presentato in ritardo pure per il primo allenamento del 2009), mentre nel pomeriggio Adriano, come da programmi, si è unito al resto del gruppo. Oggi il menù del fu Imperatore sarà lo stesso e così anche nei prossimi giorni: obiettivo dell’Inter è quello di tirarlo a lucido anche perché, sottolineano i più maliziosi, rivederlo in campo magari convincerebbe qualche potenziale acquirente ad aprire il portafogli e presentarsi a Palazzo Durini con un’offerta ritenuta equa (almeno 15 milioni cash). Marco Branca guarda con occhi speranzosi verso l’Inghilterra dove Chelsea e Manchester City, per diversi motivi, potrebbero essere interessati ad Adriano che - non dimentichiamolo - fine a prova contraria è il centravanti della Seleção di Carlos Dunga.
TENSIONI - Che la situazione sia ormai insostenibile è provato dalla freddezza con cui il centravanti è stato accolto dai compagni. Facile capire il perché: nonostante il suo curriculum di malefatte (nottate in discoteca, allenamenti saltati, misteriose influenze) si sia arricchito quest’anno di nuovi capitoli, il fu Imperatore tra campionato e Champions ha già giocato 12 partite, 9 delle quali da titolare, togliendo spazio a chi all’Inter non ha mai dato il minimo problema. «E’ una situazione che va gestita», dicono da Palazzo Durini, ma è anche una situazione che potrebbe incrinare i delicati ingranaggi che tengono unito lo spogliatoio. Altro problema, ma non certo secondario, è quello di trovare un sostituto abile e arruolabile per la Champions e per di più a prezzo di saldo. Massimo Moratti ha già fatto sapere ai più stretti collaboratori che considera la rosa competitiva anche in caso di partenza di Adriano, toccherà a Mourinho convincere il presidente del contrario. Intanto dall’ala argentina dello spogliatoio è spinta con forza l’ipotesi Milito. Un’opzione che allo Speciale piacerebbe assai visto che si è convinto che gli argentini per attitudine al lavoro e attaccamento alla causa siano quanto di meglio possa esserci per affrontare il campionato italiano. Probabilmente José lo dirà anche a Diego Maradona, atteso nei prossimi giorni in visita pastorale alla Pinetina e ( forse) in tribuna per Inter-Cagliari.
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