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Mihajlovic: "Con la Roma basta una pistola ad acqua"


Il nuovo tecnico rossoblù, mattatore in conferenza stampa, si dice sereno: "Con la Roma non
 serve il fucile per vincere... Io teso? No, sulla gestione dello spogliatoio è più difficile fare il secondo all'Inter che il primo allenatore in qualsiasi altra squadra" Nell’ultimo allenamento, mentre i giocatori svolgevano esercizi fisici a bordo campo, il suo potente sinistro ha preso a schiaffi il pallone. Una decina di punizioni a freddo, certo la ruggine dell’inattività, ma qualcuna in rete c’è finita. Sinisa Mihajlovic, che domani debutterà come allenatore capo col suo Bologna contro la Roma, avrebbe certamente fatto comodo in campo, e non solo per le tante assenze nelle fila rossoblu. Amoroso, Castellini, Lavecchia, Bombardini e Volpi sono out; per lui che come secondo di Mancini nell’Inter dei campioni ha affrontato la Roma in infinite sfide scudetto, stavolta sarà come provare a battere i giallorossi con una pistola ad acqua. “Non c’è bisogno di un fucile per vincere – spiega Mihajlovic alla vigilia - gli possiamo fare male anche con una pistola ad acqua, se gli spariamo in un occhio”. Una metafora, per spiegare come questa Roma non è invincibile, basta andare a sollecitarne i punti deboli.
"CHI HA PAURA NON GIOCA" - Il Bologna, dal canto suo, con 8 sconfitte in 10 partite, non se la passa certo meglio, tuttavia Mihajlovic crede ciecamente nella sua nuova creatura. “Martedì ho visto i ragazzi molto demoralizzati, allora ho parlato loro uno a uno, cercando di trasmettergli le mie idee e il mio carattere. Domani sono sicuro che la squadra darà il massimo sotto il punto di vista caratteriale; tutti dovranno combattere per avere, a fine gara, la coscienza pulita per potersi guardare allo specchio. Poi si può vincere o perdere, ma prima di tutto bisogna mettere anche l’anima in campo e non aver paura dell’avversario. Chi ha paura non gioca nella mia squadra”. La Roma, che Sinisa assicura uscirà dalla crisi, ma non vede tra le prime quattro a fine stagione, avrà Totti tra i convocati, ma non è l’unico pericolo leggendo la formazione avversaria. “Se sta bene fisicamente è un grandissimo campione in grado di fare la differenza –osserva l’allenatore serbo -, ma ora non è al 100%. Ma contro questa Roma, che con Spalletti ha giocato il miglior calcio negli ultimi anni, bisogna fare attenzione anche a Vucinic e Perrotta; comunque in generale per tecnica sono tra i primi in Italia”.
EMOZIONE - L’emozione, per un duro come Sinisa, è uno stato d’animo che lo invaderà solo a fine gara, in caso di vittoria, per non parlare della parola debutto. “Certo fare il primo allenatore è dura, ma non provo nessun sentimento particolare, ma fare il secondo nell’Inter, dal punto di vista della gestione dello spogliatoio, è anche più complesso di essere il primo in qualsiasi altra società”. A proposito Sinisa, Mancini verrà domani al Dall’Ara per vederti? “Certo che verrà, tanto non ha un c… da fare tutto il giorno” risponde ridendo l’allenatore. Questo è Mihajlovic, duro in campo e senza ipocrisia o compromessi fuori. Ora il Bologna deve imitarlo.
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