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Il Punto sull'Inter: Bella e distratta

Certo, si potrebbe far meglio e molto, ed in osservanza alla storica critica del tifoso nerazzurro, quasi mai contento dell’andamento della sua squadra o comunque abile a trovare qualcosa che si poteva fare in più, anche noi siamo costretti ad individuare alcuni difetti a questa squadra che tra un risultato poco convincente e tanti gol sbagliati alla fine dimostra ancora una volta di essere la migliore e comincia a prendere un piccolo margine su quelle che dovrebbero essere le avversarie per lo scudetto.

Non me ne vogliano i tifosi di Lazio, Udinese, Napoli e compagnia, ho il massimo rispetto per queste squadre ed anzi sono un nostalgico dei campionati vinti da Verona, Sampdoria e del Chievo primo in classifica, ma nel calcio di questi anni il campionato è spaccato in tre, chi lotta per retrocedere, chi dal quarto posto in giù e chi battaglia per il titolo. Di quelle che si contendono lo scudetto l’Inter è quella che rende di più, tre punti sul Milan, quattro sulla Juventus ed addirittura sei sulla Roma prossima avversaria. La vittoria sul Bologna è stata netta e mai in discussione, a parte che per un disgraziato rimpallo tra Cordoba e Zanetti che ha permesso a Moras di segnare, quello che ancora difetta alla squadra nerazzurra è un po’ di concretezza sotto porta; sabato sera le reti potevano e dovevano essere almeno tre o quattro, clamorosa quella fallita da Ibrahimovic nel finale. L’Inter sta crescendo e si vede, sta pian piano assimilando gli schemi e i posizionamenti in campo del nuovo tecnico, e questo genera un logico stato di “confusione” in alcuni casi che si tramuta in situazioni pericolose o peggio in reti subite.

L’esempio di quanto dico lo potete facilmente rintracciare nei buchi che ogni tanto si aprono sugli esterni in fase difensiva, quando Maicon o chi per lui si spinge in avanti. Probabilmente questa squadra era abituata a dei meccanismi di “chiusura automatica” che lo schema precedente di Mancini prevedeva ed ancora ora i movimenti dei calciatori presumono che qualcuno del centrocampo sia scalato a coprire ma in effetti così non è. Lo schema di Mourinho prevede sovrapposizioni continue degli esterni difensivi e inserimenti dei centrocampisti centrali in zona gol, a volte però succede che Maicon parta ed arrivi sul fondo mentre Mancini e Quaresma si allargano e Muntari si propone. Morale della favola, se l’Inter perde palla sono dolori perché dietro sono rimasti i soli centrali difensivi a difendere il fortino con i vari Mancini, Balotelli o chi per essi in frettoloso ripiegamento difensivo.

E’ la sfida più dura che questa nuova Inter deve affrontare, riuscire a trovare un equilibrio nelle due fasi, offensiva e difensiva, al momento la squadra gioca in sicurezza solo quando può assediare l’avversario nella sua area come è successo nella gara con il Bologna, anche se come detto le reti potevano e dovevano esser di più. Ma la strada sembra finalmente essere quella giusta, Mourinho si sarà finalmente reso conto che nei tre d’attacco uno tra Adriano e Cruz ci deve essere per forza, perché questa squadra necessita assolutamente di un riferimento centrale in avanti che permetta l’appoggio per il lancio lungo, che sia in area a ricevere i cross degli esterni e che permetta a Ibrahimovic di non essere ingabbiato nel ruolo di perno offensivo; il genio svedese deve essere libero di svariare e di inventare ed abbiamo visto bene nel gol strepitoso messo a segno do cosa possa essere capace quando vuole.

Spero infine che il tecnico portoghese si sia reso conto di una cosa che ai miei occhi pare lampante, e che spero per l’Inter cambi in futuro, Quaresma e Mancini insieme NON possono giocare in questo momento. Ditemi una partita in cui con i due in campo l’Inter abbia fatto qualcosa di concretamente valido, lo schema con i due sull’esterno e Ibrahimovic centrale ha regalato il derby al Milan a mio modesto avviso. Ibrahimovic, Adriano e Mancini, questo il tridente giusto nella mia Inter personale, la parola a Mourinho, che in mezzo a tante critiche se ne sta più avanti di tutti con un piacevole sottofondo di denti che rosicano...

(di Leonardo Ciancarella per gol.com)
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