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Mazzarri e le prime Soddisfazioni all'Inter. Super Difesa e Organizzazione

l’Inter è tornata ad essere una squadra di pallone e può mettere nel mirino un posto per la
Champions. L’esame Juve è stato superato anche se resta il rimpianto per quel gol di Icardi che ha illuso tutti per un giro di lancetta, ma quei 33 punti di distacco dai bianconeri della passata stagione sono un’umiliazione già dimenticata.
Il lavoro di Mazzarri, evidentemente, comincia a pagare: 3 partite, 7 punti, 2 vittorie, 1 pareggio, 6 gol segnati, 1 subito. Oltre la comoda qualificazione in Coppa Italia. Il tecnico toscano ha letteralmente trasformato la squadra arruffona, perdente e sconclusionata della gestione Stramaccioni. Perché, ed è questo il merito più grande del tecnico, è riuscito a ripartire (e a vincere) più o meno con gli stessi uomini che hanno chiuso l’ultimo campionato. Basti pensare che sabato pomeriggio a San Siro nove undicesimi della formazione iniziale erano gli stessi dell’edizone 20112-2013.

E, se Campagnaro e Taider si sono velocemente confermati acquisti azzeccati, va sottolineata l’intuizione dell’allenatore, subito premiato dal cambio fra l’algerino e Icardi il quale ha confermato di essere la bestia nera dei bianconeri e di Buffon in particolare. Mazzarri è stato bravo anche a rivalutare Alvarez, un altro giocatore rispetto al passato: lo si è visto quando con caparbietà ha strappato il pallone a Chiellini e ha mandato in gol l’attaccante argentino.
Ma la nota più positiva riguarda il reparto arretrato: fragile e confuso nella passata stagione, solido e autoritario (grazie soprattutto all’innesto di Campagnaro) nel primo mese di gare. Poche le incertezze della difesa interista, e non c’è da preoccuparsi se dopo 370’ minuti Handanovic ha perso l’imbattibilità. Non solo. Se poi anche Icardi, aspettando il ritorno in campo di Milito, comincia a segnare come Palacio, allora può davvero guardare al futuro con fiducia.

La pensa così anche capitan Zanetti, rimasto in ritiro con la squadra fino all’ultimo secondo (è arrivato a San Siro sul pullman della squadra) prima di godersi il match dalla balconata dietro la panchina nerazzurra: «E’ stata una grande Inter, che ha affrontato una squadra fortissima, ma non ho visto tanta differenza tra le due. Il campionato è ancora lungo, questa è la strada da seguire grazie ad un allenatore come Mazzarri che ha personalità e idee chiare. Scudetto? Me lo auguro. Vogliamo essere competitivi e tornare protagonisti. Sarebbe bello giocarselo fino in fondo».
Il capitano ha voluto anche rassicurare i tifosi sul suo recupero: «Sto meglio, ho iniziato a correre e tutto prosegue al meglio. Domani faccio un controllo, se tutto va bene aumento i carichi di lavoro. In questi mesi ho fatto a lungo il baby sitter ai miei bambini, credo che adesso non mi reggano più...». Chiosa finale (senza sbilanciarsi troppo) su Erick Thohir: «Secondo me andremo avanti, ho detto sempre che un’Inter senza Moratti non la immagino. Ora il presidente valuta la cosa migliore per l’Inter, e conosco i suoi sentimenti per questa maglia; quando tutto si chiuderà vedremo cosa accadrà». Ma i beneinformati assicurano che a Giacarta ci sia un aereo già pronto a decollare verso l’Italia...
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