EFFETTO MILITO — E’ troppo facile, quindi, sottolineare l’importanza del recupero del centravanti argentino, come è troppo facile sottolineare l’inconsistenza della neopromossa emiliana, contro cui l’Inter ottiene un successo con punteggio record in trasferta. Questa considerazione, però, non deve cancellarne un’altra, molto incoraggiante in prospettiva, perché l’Inter impressiona per la concentrazione e la condizione fisica, dal primo all’ultimo minuto di una classica gara trappola per il livello degli avversari e le notizie sull’arrivo di Thohir.
JUVE, ECCO LLORENTE — Non sembra una neopromossa, invece, il bel Verona di Mandorlini, che dopo aver battuto il Milan fa soffrire anche la Juventus, capace di tirare molto ma di segnare troppo poco, come in Danimarca. Più pali e traverse (due con un tiro di Tevez, una di Pogba) che gol, con una nuova sostituzione del deludente e arrabbiato Pirlo, ma con il lieto fine della prima rete, decisiva, di Llorente, con un colpo di testa stile-Bettega. Quanto basta per consentire ai bi-campioni d’Italia di rimanere nella scia di Napoli e Roma, insieme con Inter e Fiorentina. Chi l’avrebbe mai detto?
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