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Inter, tutto in cinque minuti


Stiamo ancora a chiederci come sia successo. Stavamo riponendo gli arnesi del mestiere, come i tifosi nerazzurri la speranza, convinti che il campionato avesse trovato alla vigilia di Juve-Milan una chiave di lettura più intrigante quando l’Inter più inguardabile della stagione ci ha mostrato una delle sue sette vite. Punizione nell’angolo basso di Sneijder al 43’, botta di Samuel avanzato nell’area senese al 48’. Tutto quello che gli interisti non avevano fatto in un match lo hanno concentrato nei secondi finali in cui hanno scavalcato l’incredulo Siena e confezionato la vittoria più incredibile, tanto che l’imperturbabile Mourinho alla fine si è scatenato. Persino quando questa squadra non ha un brandello di gioco e sfrutta le prodezze personali (le punizioni di Sneijder) questa squadra sopravvive a tutto. Il Siena ha protestato molto e Cribari è stato espulso. Ma non abbiamo visto niente (salvo forse la punizione un po’ dubbia del 3-3) per cui i toscani possono giustificare le grida di «ladri, ladri» negli spogliatoi: questa è l’Inter. Crogiolandosi nella superiorità in campionato, gioca con l’animo di chi arriva all’ultimo minuto a prendere il treno convinto che non lo perderà e i fatti le danno ragione.

Due gol per parte nel primo tempo, leggero predominio interista, tanto che il popolo, abituato al caviale dopo anni in cui non aveva da spalmare sul pane neppure le uova di lompo, stava stizzito ad attendere l’errore dei bersagli preferiti, Quaresma ma anche Maicon e Thiago Motta, per manifestare l’insoddisfazione. Inter sbiadita. Milito riceveva pochi palloni, dietro di lui il trio Pandev-Sneijder-Quaresma si muoveva nel cotone e non c’era la spinta sulle fasce di Maicon e tantomeno di Zanetti: dopo le prime fiammate (anticipo di Cribari su Sneijder, bella deviazione bassa di Curci sull’unico soffio vitale di Pandev al 9’) evaporava l’idea di risolvere la pratica in un lampo. La folgore era senese: la scagliava Maccarone di sinistro da 25 metri, Julio Cesar la vedeva partire ma non arrivare e i difensori, in particolare Lucio, non avanzavano di un passo per chiudere l’angolo di tiro. In questi frangenti l’Inter, persino quando è brutta, riesce a non scomporsi. In meno di 10’, senza strafare, i nerazzurri sorpassavano il Siena.

Da un errore di Maccarone in attacco partiva il contropiede di Sneijder che lanciava Milito sulla sinistra: l’argentino faceva un passo per aprirsi una luce su Cribari e metteva in porta il diagonale che lo rende capocannoniere. Poi Sneijder raddoppiava con una punizione battuta a scendere sopra la barriera. È a questo punto, mentre l’olandese e Stankovic mostravano una maglia con la scritta «Torna presto Cris» per incoraggiare Chivu, che accadeva l’impensabile. Non era ancora passato un minuto dal 2-1 che la presunzione svagava la difesa: Reginaldo metteva in area dalla destra e tutti si portavano verso di lui, incuranti che alle spalle spuntasse Ekdal, libero di segnare. Maicon esibiva l’espressione stupita di chi pensa «Toccava a me? Potevate avvertirmi mentre stavo in osteria». Impressionavano la pochezza, l’imprecisione, la disorganizzazione del gioco radicato nelle iniziative di chi era, perdipiù, in una serata di flanella. Motta, Maicon, Pandev, Quaresma erano la confraternita della fuffa ma non è che il resto producesse una merce più consistente.

Nel proprio rigore tattico il Siena vinceva molti duelli a centrocampo e affidava a Reginaldo l’effervescenza, da ala di altri tempi con Maccarone abbastanza mobile da impegnare Cordoba e il sor Lucio. Mourinho provava a cambiare: innamorato dei patronimici slavi inseriva Arnautovic e poi Stevanovic, non avendo Balotellic o Cambiassovic: restava un gioco di confusione che il Siena metteva in crisi e che puniva con la bella eppure elementarissima azione del 3-2. Reginaldo portava Samuel e la difesa interista sul fondo per crossare all’indietro verso Maccarone, libero di battere in porta. Sembrava finita e lo sarebbe stato per altre squadre. Invece nel nulla, spuntava il tiraccio di Sneijder a restituire la carica e lo spunto di Samuel a rendere l’Inter forse più irraggiungibile. Pensa te.

lastampa.it
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