La paura è passata. La prima notte di Christian Chivu dopo l'intervento chirurgico alla testa è stata tranquilla, e il decorso è regolare. Il paziente è vigile e la tac alla quale è stato sottoposto in mattinata ha confermato che l'operazione, resasi necessaria per ridurre la frattura al cranio, è perfettamente riuscita.
Si trova ancora nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Verona, ma solo per motivi di privacy, per garantirgli maggior tranquillità, e i medici spiegano che in questi casi è previsto un periodo di degenza di almeno sette giorni.

Quello che accadrà dopo è un grande interrogativo al quale al momento è difficile dare una risposta. Di certo lo scontro con Pellissier terrà il centrale rumeno lontano dai campi per molto tempo. L'ipotesi che prende sempre più piede è che ormai la sua stagione sia finita. Qualcuno ha subito fatto un paragone tra questo incidente e quello occorso nel 2006 a Petr Cech, che tornò fra i pali, con il caschetto, dopo appena tre mesi, e nonostante l'entità maggiore dell'infortunio.
Il ruolo dei due però è diverso, e Chivu è maggiormente esposto al rischio di nuovi traumi, un pericolo che ovviamente non può correre.
La prudenza è d'obbligo, e lo staff medico della Pinetina di certo non avrà premura. Semmai la fretta potrebbe condizionare la dirigenza nerazzurra, che approfittando della campagna di riparazione, avrà la possibilità di valutare se ingaggiare un sostituto, magari anticipando qualche trattativa inizialmente pensata per la prossima stagione.

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