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Eto'o, regalo all'Inter prima dell'arrivederci


Avrebbe potuto farlo 7 giorni prima. E invece, con Juve e Milan ko, a Bergamo s’è limitata a un pareggino. Era ieri il giorno giusto per gelare il campionato e l’Inter lo ha fatto: 8 gradi sotto zero nella notte di San Siro ma freddo polare anche per la concorrenza in classifica. Ferrara precipita a -9, Leonardo (che ha una partita in meno ma che a Firenze non avrà punti sicuri) a -8. E Mourinho, dopo settimane passate a prendersela con il mondo, può rilassarsi un filo e provare ad andare in pausa tranquillo. I suoi hanno battuto la Lazio facendo il minimo indispensabile. Forse poco meno del massimo, considerando le condizioni ambientali, folli per una partita di calcio.

Guarda caso, ha deciso uno che per un bel po’ non si farà più vedere da questi parti gelide. Samuel Eto’o l’ha messa dentro già dopo 14’. Ottavo gol in campionato, decimo contando le coppe. Mica male per uno alla prima stagione in Italia, il giusto per un re di Champions. Dopo aver timbrato il cartellino, ha dato l’arrivederci a febbraio: tornerà dopo la Coppa d’Africa. In Angola non ci sarà invece l’altro eroe della serata polare dei campioni d’Italia: Sulley Muntari, non convocato dal Ghana, è stato l’unico interista a giocare in maniche corte e pure senza guanti. Un mito. Per di più sfortunato. Perché dopo 26’ vissuti da incerto terzino sinistro, seguiti all’esperimento di mercoledì in Coppa Italia che aveva convinto Mourinho, ha dovuto uscire per infortunio muscolare. È andata bene che sia toccato solo a lui, viste le temperature.

È destino di Inter-Lazio, evidentemente. Anche quella che aveva aperto la stagione era stata climaticamente no-limits. Dalla sauna agostana di Pechino al freezer prenatalizio di San Siro è cambiato tutto, specie per Ballardini. In Cina, al debutto ufficiale biancoceleste, s’era subito preso la Supercoppa, illudendo un po’ tutti, Lotito in primis. Ora, senza i dissidenti Pandev e Ledesma e con troppi infortuni, ha già perso l’Europa League e annaspa in zona-retrocessione. All’incrocio con i nerazzurri s’è presentato fresco di un successo (contro il Genoa) che gli mancava da 13 turni ma privo dello squalificato Zarate e dell’infortunato Foggia, i suoi uomini-fantasia. Un guaio tremendo per quello che ora è il peggior attacco del campionato alla pari con il Livorno.

Troppa la differenza, anche contro un’Inter a scartamento ridottissimo. Senza Sneijder, espulso a Bergamo, Mourinho non ha rischiato il tridente, tenendo Balotelli in panchina fino all’86’ e tornando al rombo di centrocampo con Stankovic dietro Eto’o e Milito. L’Inter ha fatto tutto nei primi 14’: ha raccolto una botta da fuori di Motta respinta a fatica da Muslera, tre corner consecutivi, un rigore reclamato da Maicon, fermato all’ingresso in area da un’incauta sportellata di Radu e il gol di Eto’o, arrivato dopo un doppio cross di Stankovic e un doppio tentativo ravvicinato del camerunense.

Tanto è bastato, perché poi la Lazio è vissuta quasi esclusivamente sugli spunti e sui tiri (troppo spesso velleitari) di Kolarov, impiegato come interno d’emergenza. Due mischione (una con Meghni insidioso al 35’) e poco più, anche con l’ex Cruz e Makinwa in campo in una ripresa che la padrona del campionato s’è limitata a controllare. Dopo aver prenotato virtualmente il quarto titolo consecutivo di campione d’inverno, l’Inter ha legittimamente cominciato a pensare alle vacanze. E’ piena di sudamericani che oggi, beati loro, volano verso l’estate. Hanno chiuso il 2009 della A, apriranno il 2010: in campo a Verona alle 12,30 nel giorno della Befana. Oltre a Eto’o, contro il Chievo mancheranno anche Thiago Motta e Stankovic: ammoniti da diffidati, ieri sono stati gli unici in grado di far arrabbiare Mourinho.

lastampa.it
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