Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

L'Inter è già in fuga scudetto: +7


L'Inter batte il Livorno 2-0 e va in fuga: sono già 7 infatti i punti di vantaggio sulla coppia inseguitrice formata da Juventus e Sampdoria. I blucerchiati, dopo la sconfitta di sabato dei bianconeri, sono stati fermati in casa dal Bari, che anzi è andato vicino alla vittoria. Torna al successo intanto la Roma, che batte 2-1 all'Olimpico il Bologna grazie alle reti di Vucinic e Perrotta, mentre la Lazio non va oltre l'1-1 sul campo dell'ultima in classifica Siena. Netta vittoria del Cagliari sull'Atalanta (3-0), la Fiorentina travolge il Catania (3-1). Pareggio 1-1 fra Chievo e Udinese. Nel posticipo Palermo-Genoa è finita 0-0.

Roma-Bologna 2-1
Finisce il digiuno della Roma che torna a vincere e con i tre punti ritrova anche il gol di Vucinic. Dopo il triplo ko i giallorossi dunque riescono a risollevare la testa, ma i problemi restano. Con il clima che c'è a Trigoria, tra contestazioni e bombe carta, i tre punti servivano come il pane. Anche se non sembrano sufficienti a placare la contestazione della curva, che si è fatta sentite anche oggi fischiando ad esempio dopo il gol di Vucinic o l'ingresso in campo di Baptista. I problemi infatti rimangono tutti e i tre punti sono in buona parte demerito del Bologna che a parte il gol (frutto dell'ennesimo sbandamento in difesa di Mexes e compagni) ha fatto poco o niente assistendo quasi impotente alla rimonta giallorossa. A fare da prologo alla partita i cinque minuti di silenzio della curva giallorossa in ricordo di Stefano Cucchi, il ragazzo morto in carcere a Roma. Ma anche i soliti fischi e i cori contro la società. Il clima ostile non è un viatico per lo spettacolo. Bruttissima la prima mezz'ora di gioco: Roma abulica e poco lucida (da segnalare solo un tiro di Vucinic al 10' respinto da Viviano e un bell'uno-due tra Perrotta e Menez), mentre il Bologna agisce di rimessa senza correre pericoli. Al 28' solita fucilata su punizione di Riise mette il primo vero brivido alla squadra di Colomba, che però al 32' capitalizza l'errore di Pizarro. Il romanista si fa rubare la palla da Mingazzini, facendo partire un micidiale contropiede di Di Vaio che con la difesa giallorossa in bambola mette Adailton di segnare il più facile dei gol. Lo svantaggio ravviva di colpo la partita e la Roma trova quasi subito il pareggio anche se un po' fortunosamente: dopo un rimpallo in area (Perrotta sfiora anche di mano) Vicinic si ritrova solo davanti al portiere e non sbaglia tra le proteste dei giocatori del Bologna per sospetto offside del montenegrino. La rete sveglia Vucinic: prima del riposo due sue perle seminano il panico nella difesa emiliana (al 43' regala un occasionissima a Motta il cui destro in corsa sfiora il palo). La prima occasione della ripresa è sempre sua, ma il 2-1 definitivo lo firma Perrotta che al 7' scaraventa in rete un pallone respinto da Viviano su tiro di Menez. Per la Roma una boccata d'ossigeno in attesa dell'Inter.
Roma (4-4-2): Doni, Motta (28' st Cicinho), Mexes, Juan (1' st Andreolli), Riise, Perrotta, Pizarro, Brighi, Guberti, Menez (28' st Baptista), Vucinic.
(Julio Sergio, Faty, Cerci, Okaka). All.: Ranieri
Bologna (4-3-2-1): Viviano, Raggi, Moras, Portanova, Lanna, Mingazzini (39' st Marazzina), Mudingayi, Tedesco, Adailton (17' st Osvaldo), Valiani (35' st Vigiani), Di Vaio. (Colombo, Britos, Zenoni, Casarini). All.: Colomba
Arbitro: Baracani di Firenze
Reti: nel pt 32' Adailton, 35' Vucinic; nel st 7' Perrotta
Spettatori: 27 mila

Siena-Lazio 1-1
Tra Siena e Lazio è pari in tutto, nelle reti, nella pochezza del gioco, nell'aperta contestazione ai due presidenti Lombardi Stronati e Lotito. Forse va peggio ai biancocelesti, che speravano in una svolta sul campo dell'ultima in classifica ma non riescono a difendere il vantaggio iniziale di Mauri. Forse per allinearsi al grigiore generale, ci mette del suo anche l'arbitro Pierpaoli, protagonista in negativo in due circostanze clamorose. Al 20', su azione di calcio d'angolo, nella mischia a centro area Siviglia toglie letteralmente la maglia a Ghezzal, costretto a proseguire l'azione a torso nudo, ma per il direttore di gara è tutto regolare. Quindi al 36' c'è un contatto tra il portiere della Lazio Muslera e Maccarone, lanciato a rete in solitario: Pierpaoli fischia il fallo per il Siena ed espelle il portiere biancoceleste. Ma dopo le proteste degli ospiti, si consulta con il secondo assistente Galloni e torna sui suoi passi, concedendo una punizione a favore della Lazio. Due minuti più tardi, ci sono anche le proteste laziali per un contatto in area avversaria tra Terzi e Zarate: nessun fischio. Ma era forse destino che finisse in parità, tra due squadre che non vincono dal 30 agosto. Ballardini sceglie il 4-3-3 come previsto alla vigilia, ma lascia fuori Rocchi e al fianco di Zarate e Cruz inserisce Foggia, che garantisce più corsa sulla fascia in appoggio al centrocampo. È proprio da una sua iniziativa, dopo un buon inizio dei padroni di casa, che nasce la rete del vantaggio: all'8' può crossare in perfetta solitudine dalla fascia destra trovando a due passi dalla porta, altrettanto solo, Mauri, per il quale è un gioco da ragazzi appoggiare in rete di testa. Per il Siena potrebbe essere una mazzata letale, ma la reazione è tanto di carattere quanto agevolata dall'imperizia laziale. Al 20' ci sarebbe il plateale rigore su Ghezzal, trascurato da Pierpaoli, e al 32' arriva il pari. Da un'azione di rimessa laterale, Maccarone va via a mezza difesa laziale, entra in area senza che nessuno lo contrasti e riesce a beffare Muslera di sinistro. Gli errori delle due difese sono lo specchio delle difficoltà di Siena e Lazio, che nella ripresa provano solo a sprazzi a superarsi. Ma nessuna delle due avrebbe meritato la vittoria.
Siena (4-3-3): Curci, Terzi, Ficagna, Brandao, Del Grosso, Ekdal (35' st Calaiò), Codrea (47' st Larrondo), Jajalo, Reginaldo (28' st Jarolim), Maccarone, Ghezzal. (Pegolo, Genevier, Rossi, Rosi) All.: Baroni
Lazio (4-3-3): Muslera, Lichtsteiner, Siviglia, Radu, Kolarov, Brocchi, Baronio, Mauri, Foggia, Cruz
(23' st Rocchi), Zarate. (Bizzarri, Cribari, Diakitè, Perpetuini, Eliseu, Makinwa) All.: Ballardini
Arbitro: Pierpaoli di Firenze
Reti: nel pt 8' Mauri, 32' Maccarone
Spettatori: 9.500

Livorno-Inter 0-2
Cosmi non fa il miracolo e l'inter va in fuga. I nerazzurri battono 2-0 i toscani e si portano a +7 su Juventus e Sampdoria, mettendo dopo sole nove giornate di campionato una seria ipoteca sullo scudetto. Da quando la serie A assegna tre punti per vittoria, dal 1994/95, non era mai successo che dopo 11 giornate una squadra avesse 7 punti di vantaggio sulla seconda. Il 2-0 interista, firmato da Milito e Maicon potrebbe far pensare a una partita senza storia a Livorno, ma non è così. Mourinho, che perde Thiago Motta, poco prima dell'inizio della gara, e Muntari al 28' del primo tempo (saranno fuori anche per la sfida Champions di Kiev mercoledì prossimo) impiega un tempo a trovare il modo per neutralizzare le magie di "Mago Merlino" Cosmi. L'antidoto è Milito che dopo un primo tempo inconcludente si sveglia con Etòo accanto e dà il via alla fuga su cui Maicon mette il sigillo. Il vantaggio dell'Inter arriva infatti al 4' della ripresa: Cambiasso verticalizza per Stankovic che va in percussione centrale senza trovare avversari e può servire Milito: finte e dribbling dell'argentino prima di un diagonale perfetto che batte Benussi. Il raddoppio al 35': Vieira libera Maicon che da centro area calcia e supera Benussi. Due a zero e i nerazzurri guardano già tutti da lontano.
Livorno (3-5-1-1): Benussi, Diniz, Knezevic, Miglionico, Raimondi, Moro, Candreva, Vitale (8' st Danilevicius), Pieri, Pulzetti (27' st Dionisi), Tavano (De Lucia, Galante, Marchini, Bergvold, Cellerino). All.: Cosmi
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar, Maicon, Lucio, Cordoba, Zanetti, Krhin (1' st Etòo), Vieira, Muntari (28'
pt Cambiasso), Stankovic (23' st Samuel), Mancini,
Milito (Orlandoni, Materazzi, Quaresma, Arnautovic).
All.: Mourinho
Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno 6
Reti: nel st 4' Milito, 35' Maicon
Spettatori: 15.736

Sampdoria-Bari 0-0
A Marassi, la Samp di Cassano non va oltre un pareggio a reti inviolate con il Bari e nel finale rischia grosso. Al 91' Barreto calcia fuori un rigore concesso per un contatto in area fra Castellazzi e Meggiorini. Al 96' l'arbitro Valeri annulla un gol a Bonucci per un fuorigioco che lascia molti dubbi. La Sampdoria insomma si salva e resta aggrappati al secondo posto con 21 punti, gli stessi della Juve.
Sampdoria (4-4-1-1): Castellazzi, Cacciatore (20' st
Zauri), Gastaldello, Rossi, Ziegler, Mannini, Poli (31' st Tissone), Palombo, Franceschini (9' st Accardi), Cassano, Pazzini (90 Fiorillo, 6 Lucchini, Pozzi,
Bellucci). All. Del Neri
Bari (4-4-2): Gillet, A. Masiello, Ranocchia, Bonucci, S. Masiello, Alvarez, Donati, Almiron, Langella (42' st Koman), Barreto, Kutuzov (9' st Meggiorini) (Padelli, Antonelli, Gazzi, Parisi, Stellini). All. Ventura
Arbitro: Valeri di Roma
Spettatori: 26000

Cagliari-Atalanta 3-0
Il Cagliari dilaga sull'Atalanta: i padroni di casa vanno in vantaggio al 33': angolo dalla sinistra di Cossu, Nenè salta più in alto di tutti e di testa batte Consigli. Tre minuti dopo splendida azione personale di Cossu, sull'out di destra, cross di sinistro al centro dell'area per Nenè che gira in rete: 2-0. Al 46' rigore rigore per il Cagliari per un fallo di Peluso su Lazzari. Dal dischetto Matri realizza con un rasoterra sulla destra di Consigli, che intuisce ma non arriva sul pallone. Tre a zero e la partita in pratica finisce qui.
Cagliari (4-3-1-2): Marchetti, Canini, Lopez, Astori, Agostini, Biondini (42' st Parola), Conti, Lazzari (31' st Barone), Cossu, Matri, Nenè (18' st Larrivey). (Lupatelli, Dessena, Brkljaca, Jeda). All.: Allegri.
Atalanta (3-4-3): Consigli, Padoin, Talamonti, Peluso,
Bellini, Madonna (21' st Layun), Radovanovic (6' st
Caserta), Guarente, Valdes, Doni (18' st Ceravolo), Tiribocchi (Coppola, Pellegrino, Bianco, Tiboni). All.: Conte.
Arbitro: Velotto di Grosseto.
Reti: nel pt 33' e 36' Nenè, 46' Matri (rigore).
Spettatori: 12 mila.

Chievo-Udinese 1-1
Udinese in vantaggio al 27': Lodi, subentrato da pochi minuti all'infortunato Sanchez, pesca sulla corsia di sinistra con un bel lancio Floro Flores. L'attaccante stoppa con il petto e con un sinistro in diagonale potente e preciso batte Sorrentino. Il pareggio dei padroni di casa arriva al 25' della ripresa: punizione di Marcolini, Yepes salta più in alto di tutti e manda il pallone sul palo lontano da quello difeso da Handanovic.
Chievo (4-3-1-2): Sorrentino, Frey, Mandelli, Yepes, Mantovani, Luciano (19' st Bentivoglio), Iori (37' st Ariatti), Marcolini, Pinzi, Granoche (13' st Bogdani), Pellissier . (Squizzi, Sardo, Morero, De Paula). All. Di Carlo.
Udinese (4-3-3): Handanovic, Coudrado, Coda, Zapata, Lukovic, Inler, D'Agostino (44' st Sammarco), Asamoah, Sanchez (22' pt Lodi), Floro Flores (41' pt Di Natale), Pepe. (Belardi, Felipe, Pasquale, Corradi). All: Marino.
Arbitro: Gervasoni di Mantova.
Reti: 27'pt Floro Flores, 25'st Yepes.
Spettatori: 8.793 incasso 67.692,66 euro.

Fiorentina-Catania 3-1
Netta vittoria della Fiorentina sul Catania. I viola vanno subito in vantaggio al 4': gran lancio di Montolivo che pesca Vargas, cross lungo del peruviano prontamente raccolto da Marchionni che elude il controllo di Capuano e di sinistro trafigge Andujar. Nella ripresa gli ospiti pareggiano: al 3' del secondo tempo Ricchiuti salta Gobbi e serve Mascara che dalla distanza fa partire un gran tiro imparabile per Frey. I toscani tornano in vantaggio al 24': Montolivo lancia De Silvestri che da fondo campo fa partire un cross teso su cui irrompe Marchionni che di destro fa il bis. Il 3-1 lo sigla Gilardino al 41': discesa di Vargas, perfetto assist per De Silvestri accorrente dall'altra parte del campo, l'ex laziale serve lo smarcatissimo Gilardino che non ha difficoltà a fare centro e a fissare il risultatto sul 3-1.
Fiorentina (4-2-3-1): Frey, De Silvestri, Gamberini,
Dainelli, Gobbi, Montolivo, Zanetti (39' st Donadel), Marchionni (35' st Comotto), Santana (46' pt Kroldrup), Vargas, Gilardino. (Avramov, Pasqual, Jorgensen, Castillo). All.: Prandelli
Catania (4-4-2): Andujar, Potenza, Terlizzi, Silvestre, Capuano, Alvarez (1' st Ricchiuti), Biagianti, Carboni, Llama (18' st Marchese), Mascara, Plasmati (27' st P.Ledesma). A disp: Kosicki, Blazej, Izco, Pesce. All. Atzori
Arbitro: Tagliavento di Terni
Reti: nel pt 4' Marchionni; nel st 3' Mascara, 24' Marchionni, 41' Gilardino
Spettatori: 23.975

Palermo-Genoa 0-0
E' finita senza reti la gara tra Palermo e Genoa. Dopo un bel primo tempo ricco di emozioni, le due squadre hanno dato vita a una ripresa mediocre, forse complice la stanchezza. Migliori in campo i due portieri Sirigu e Scarpi, autori di buone parate. E così nessuna delle due squadre riesce a fare il salto decisivo verso il quinto posto, dove resta da sola la Fiorentina.
Palermo (4-3-1-2): Sirigu, Cassani, Kjaer, Migliaccio, Bovo, Nocerino, Simplicio, Bresciano, Pastore (17' st Hernandez), Cavani (34' st Budan), Miccoli. A disp. Rubinho, Goian, Bertolo, Melinte, Blasi. All. Zenga.
Genoa (3-4-3): Scarpi, Papastathopoulos, Biava, Bocchetti, Rossi, Milanetto, Moretti, Modesto, Mesto (30' st Palacio), Floccari (13' st Crespo), Palladino (13' st Sculli). A disp. Russo, Esposito, Zapater, Tomovic). All. Gasperini.
Arbitro: Brighi.

Sabato

Juventus-Napoli 2-3

Milan-Parma 2-0


Classifica

28 Inter

21 Sampdoria, Juventus

19 Milan

18 Fiorentina

17 Parma, Napoli, Genoa

16 Cagliari, Palermo

15 Bari, Chievo, Udinese

14 Roma

11 Lazio

9 Atalanta, Bologna, Livorno

7 Catania

6 Siena

ilmessaggero.it
Tags:

0 comments