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Moratti. Sabato arriva il derby e la squadra di Mourinho deve già inseguire.

L'Inter rimane sui blocchi e deve già inseguire. Meno due da Juve e Milan, col derby alle porte: col cinismo ghignante di cui ci si pasce nelle chiacchiere da bar, nella città semideserta c'è già chi prefigura scenari apocalittici per Mourinho se il derby lo dovesse vincere il Milan, perché l'Inter sprofonderebbe già a -5 dopo due turni. E allora sai che polemiche, sai che digrignar di denti, sai che esultanze per i nemici di Mourinho (in aumento).

Per ora si sa solo che il Bari, al rientro in serie A dopo otto anni, ha giocato un'onesta partita a San Siro e l'ha pareggiata in casa dei campioni d'Italia, cui ha fatto difetto la continuità di gioco, e forse un filino di buona sorte. In fondo la partita si era incanalata nei binari giusti, anche se solo nel secondo tempo, col rigore trasformato da Eto'o, e e quando al 22' della ripresa il camerunense ha avuto sul piede la palla del 2-0, magnificamente servito da Milito (il migliore dei nerazzurri), si è avuta la sensazione che la gara stesse per finire lì: ma Eto'o ha calciato fuori, solo davanti a Gillet, e 7' più tardi il Bari ha pareggiato con Kutuzov, al termine di un'azione in velocità avviata da un errore in disimpegno di Lucio.

Per Moratti il problema è stata la fretta: "Abbiamo avuto troppa fretta di vincere, con un po' di pazienza sarebbe stato meglio. Per conto mio, un po' di pazienza ti mette in condizione di arrivare lo stesso al risultato. Per il resto, mi sembra che sia già qualche anno che pareggiamo la prima gara del campionato, quindi forse l'hanno fatto apposta; per scaramzanzia... In passato, partite come quelle di ieri venivano risolte da Ibrahimovic? Delle volte, in passato, l'ha fatto anche Ronaldo e in futuro lo farà Etòo, piuttosto che Milito, piuttosto che qualcun'altro". Capitolo mercato: per il trequartista si fa il nome di Wesley Sneijder. "I tifosi vogliono il trequartista, se ce ne fosse bisogno chiedono loro secondo i loro gusti, ma noi abbiamo un allenatore che deve costruire una squadra, secondo il suo modello intelligente, e noi dovremo cercare di prendere quel giocatore che lui vede meglio adattabile. Guardando la partita di ieri non si può capire perché abbiamo cambiato più volte la sistemazione tattica in campo - spiega il presidente dell'Inter - ma può darsi di sì o può darsi anche che se la cavi diversamente.
Al di là della necessità, il trequartista bisogna trovarlo, ma è necessario innanzitutto che si trovi quello giusto, altrimenti si commette un errore in più".

L'Inter è ancora indietro sul piano della qualità della manovra, lo ammette Mourinho: "Abbiamo cambiato radicalmente sistema di gioco e ci vuole tempo per affinare i meccanismi. Però sono deluso, mi aspettavo di più: non posso sorridere dopo aver perso due punti in casa". Sabato sera è già derby e Mourinho sa di cosa si parlerà in questi giorni: "Direte che il Milan è favorito, me lo aspetto. Lo accetto, del resto fino a pochi giorni fa dicevate che il Milan era a pezzi e l'Inter volava, mentre ora si ribalta tutto. Accettiamo il ruolo di non favoriti, ma speriamo che in campo si rovesci tutto". Per Mourinho le note positive sono arrivate da Lucio ("Il migliore in assoluto") e da pochi altri, mentre il caso-Quaresma è sempre più intricato: la folla di San Siro ha prima sostenuto il funambolico portoghese, ma quando si è accorta che "trivele" e "rabone" non portavano a nulla di concreto l'ha fischiato, e Quaresma, che con San Siro ha un pessimo rapporto, ha mandato il pubblico a fare un bagno: "San Siro non ama Ricardo - ammette Mourinho - e lui deve fare i conti con questa cosa. San Siro invece ama Balotelli, che però non ha certo giocato meglio di Quaresma".

Ma intanto anche i critici di Mourinho hanno qualcosa da eccepire sulle scelte del tecnico. Muntari è stato mandato in campo dal primo minuto ma sostituito per disperazione già dopo 28': "Il Ramadan gli ha tolto forze, peccato", la chiosa di Mourinho, ma forse era un problema che andava affrontato prima della partita. Infine, dopo un buon finale di primo tempo col 4-3-3, l'Inter si è ripresentata in campo col 4-2-4, Quaresma e Balotelli esterni d'attacco con Milito-Eto'o in mezzo, e i soli Stankovic e Thiago Motta a protezione del centrocampo: un modulo senz'altro troppo sbilanciato, che ha mostrato i suoi limiti quando il Bari ripartiva (esemplare al proposito l'azione dell'1-1) ma che ha pure intorbidato le acque in attacco, dove c'è stata troppa confusione. La falsa partenza, oltre che l'Inter in campo, l'ha accusata anche Mou dalla panchina.

Fonte: Repubblica
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