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Il Punto sull'Inter: Perdere giocando bene...

Onore alla Lazio che vince la Supercoppa in terra cinese, giusto, complimenti per il primo trofeo stagionale che prende la strada di Roma contro i campioni d’Italia, siamo d’accordo, ma quello che si è visto in campo onestamente non si rispecchia nel risultato finale.

La squadra del presidente Lotito è stata brava a cercare di sfruttare le sue uniche armi contro i nerazzurri, centrocampo folto e lanci per innescare Zarate e Rocchi, se non fosse che la tattica non stava funzionando, l’Inter piano piano è diventata padrona assoluta del campo con fasi del secondo tempo di vero e proprio assedio in cui il portierino Muslera si è più volte esaltato risultando il migliore dei biancocelesti, e basterebbe questo a fotografare l’andamento dell’incontro, ma in più si potrebbero sommare la percentuale del possesso palla che ha raggiunto il 60% in favore di Zanetti e compagni e il triplo dei calci d’angolo ottenuti.

Ed invece basta un triplo rimpallo (barriera- piede di Lucio e faccia di Matuzalem) per l’1-0 biancoceleste e la solita distrazione di Cristian Chivu in compartecipazione con Julio Cesar (cosa ci faceva al limite dell’area?) per la seconda rete che lascia esterrefatti i tifosi, come dire: Ma non stavamo dominando noi?

Ma il calcio e questo, i numeri e le statistiche non portano trofei ed il primo va alla Lazio, quindi quel briciolo di amarezza per la sconfitta che è normale ci sia in casa nerazzurra deve presto essere digerito in favore di un attento esame delle occasioni fallite nel primo tempo da Muntari a porta aperta, dei colpi di testa di Lucio sventati dal portiere o usciti di poco, della palla di Samuel Eto’ò uscita di niente fino alle due palle rete fallite da Stankovic nel primo tempo, tutto questo insieme di gol falliti o evitati dalla difesa avversaria porta ad una conclusione molto promettente per il futuro della squadra di corso Vittorio Emanuele:

Questa squadra ha un gioco, gira e funziona e l’intesa Milito-Eto’ò cresce in maniera esponenziale.

IL GIOCO: Ancora in fase di studio si capisce chiaramente, ma l’impostazione nerazzurra è completamente cambiata, lo schema palla-ad-Ibra grazie a Dio e volato a Barcellona con il suo personale e favoloso interprete, adesso la manovra si costruisce da dietro, la palla corre per vie terrene ed in porta ci si arriva con il gioco e con la classe del singolo, e a mio modesto parere questo è calcio o almeno quello che mi piace. Purtroppo con questa impostazione si evidenziano due aspetti, i limiti nel palleggio di Muntari e l’assenza del suggeritore dietro le punte che Mourinho tanto invoca e che alla fine si deciderà tra Van der Vaart e Rakitic, dato che l’uomo ideale per il ruolo, Snejider, costa troppo.

I SINGOLI: Ottimi i nuovi acquisti Lucio ed Eto'o, in ritardo Maicon e Thiago Motta anche forse per la stazza fisica che richiederà più tempo per carburare. Stupisce invece la sicurezza con cui il centrale brasiliano sembra già il “padrone di casa” nell’area nerazzurra mostrando sicurezza, classe e quella giusta dose di cattiveria. Idem per Etò’ò, che se gioca già così ad agosto c’è di che essere molto molto ottimisti, anche perché sia Milito che Balotelli sembrano trovarsi bene con il camerunese che a differenze dello svedese non si mangia i compagni di attacco accentrando tutto il gioco su di se ma ne esalta le caratteristiche trovando anche il modo di timbrare il cartellino per il suo primo gol nerazzurro.

MOURINHO: Non sbaglia la formazione, mette quella più logica, anche se Santon mi sarebbe piaciuto in campo e Chivu non mi esalta in coppia con Lucio. Alla fine li butta tutti dentro come al solito e quasi recupera la partita. Un unico appunto, cerchi fuori dal campo di moderare o quantomeno mascherare il suo nervosismo per le scelte e le mosse di calciomercato della società. Se lo metta in testa, farsi prendere per la gola per un 32enne a fine carriera come Deco che non più di un anno fa rifiutava l’Inter per il Chelsea non si può, il trequartista arriverà ma alla fine del mercato in piena fase di “saldi”, infelice poi la frase sul giovane Arnautovic, dire che fa “parte dello staff medico e non della squadra per ora” non è proprio il massimo per presentare un investimento da 9 milioni….Quaresma in società se lo ricordano ancora, quindi è chiaro che ci sia prudenza prima di spendere.

Fonte: goal.com

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