L'Inter si è rivolta subito al Genoa: Milito e Thiago Motta, ormai sembra chiaro, saranno nerazzurri. La contropartita si aggira sui 15-20 milioni di euro più Viviano e forse Acquafresca. Un attaccante di grande valore, "el Principe", che sembra adattissimo per far coppia con Ibrahimovic, mentre Thiago Motta ha la personalità per inserirsi nell'Inter e per spostare gli equilibri a centrocampo, considerata la sua capacità di far gol. Sempre per l'attacco, non è un mistero l'interessamento per Quagliarella, cui alla fine dell'ultimo Udinese-Inter lo stesso Mourinho fece i complimenti, imitato di recente da Moratti in persona: la trattativa procede. L'altro elemento su cui si punta è Nemanja Vidic, difensore del Manchester United, il cui rendimento in questa stagione è stato superiore a quello del compagno Rio Ferdinand: in soldoni, Vidic quest'anno è stato forse il difensore migliore al mondo. In teoria nulla potrebbe smuoverlo da Manchester, in pratica non è così: Vidic guadagna relativamente poco allo United (2 milioni a stagione), la sua famiglia non si trova benissimo in Inghilterra e soprattutto il suo procuratore è l'italiano Silvano Martina, che già da tempo lavora per un trasferimento in Italia del suo assistito (anni fa era quasi della Fiorentina). L'alternativa a Vidic è il portoghese Bruno Alves, del Porto, molto stimato da Mourinho. Per la difesa si pensa anche a Ebouè dell'Arsenal, esterno difensivo o all'occorrenza di centrocampo.
Quanto ai giovani, da tempo Mourinho corteggia e fa corteggiare colui che è già stato definito "il nuovo Ibrahimovic", il ventenne austriaco (ma di origine serba) Marko Arnautovic, ora in forza al Twente in Olanda. E' alto 1.92 e segna gol fantasiosi e sorprendenti, perché è un geniaccio proprio come lo svedese. Da questo punto di vista si direbbe che l'Inter prepari già la successione per Ibra, il cui caratteraccio ha contribuito a isolarlo parecchio dagli altri compagni, in questi ultimi due mesi difficili. Lo svedese avrebbe voglia di nuove avventure, cioè di squadre più forti dell'Inter in campo internazionale, perché a 28 anni il tempo comincia a stringere e Ibra in Europa finora ha combinato pochino. Ma esiste una squadra in grado di spendere 70 milioni di euro, come minimo, per un giocatore che a grandissimi livelli finora non si è mai notato, e che per giunta si porta dietro la fama di piantagrane? Ibra spera di sì, ma il bello è che la speranziella ce l'hanno anche i dirigenti dell'Inter, da tempo persuasi che una cessione dello svedese sarebbe un toccasana per il bilancio del club e tutto sommato sarebbe anche ammortizzabile con qualche investimento oculato sul mercato.
fonte: repubblica.it
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