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La notte dell'Inter

E' ripartita l'Inter. La squadra di Mourinho batte 2-0 il Catania e saluta Juventus e Milan, distanziate di sei e otto punti. Una vittoria bella perché sofferta, meritata, ottenuta contro tutto e tutti. Le polemiche, i rifiuti eccellenti, gli errori arbitrali (da una parte e dall'altra), le avversarie sul campo e quelle a distanza. In dieci per l'espulsione di Muntari al 32' del primo tempo (il ghanese era stato cacciato anche all'andata), l'Inter accusa il ritorno del Catania dopo l'inizio di gara spumeggiante e concreto ma non si dà per vinta. Resiste, controlla e colpisce. Quando la danno per spacciata, lei risorge. Ecco il segreto di Mourinho, allenatore senza panchina per una sera, costretto a vedere la partita dall'alto del suo esilio. La partenza nel bunker del Catania è prepotente e aggressiva, tutta intenzionata a sorprendere la squadra di Zenga nel suo settore più debole. Il tecnico ha dovuto infatti rimediare all'ultimo minuto il centrocampo, privo degli squalificati Izco e Carboni e degli infortunati Biagianti e Ledesma. Con queste premesse, è facile intuire perché il vantaggio dell'Inter arrivi per vie centrali, con l'inserimento fulmineo di Stankovic, dritto a colpire di testa davanti a Bizzarri la palla sul cross di Cruz. La strada è tracciata, i nerazzurri sembrano avviati verso il controllo agevole della gara però sette minuti succede il fattaccio. Paolucci segna ma Rocchi annulla per gioco pericoloso di Morimoto su Burdisso: l'entrata è a gamba tesa ma il giapponese è in anticipo sull'interista. Dubbi, molti dubbi. Che restano anche in occasione dell'espulsione di Muntari, al 32'. L'arbitro è a due passi dal ghanese quando interviene in scivolata su Tedesco, il piede cerca il pallone e l'impressione è che fosse al massimo cartellino giallo. L'Inter fino a quel momento aveva dominato con lo show di Ibrahimovic, una punizione fuori di poco e un palo. E invece l'inferiorità numerica manda in confusione i nerazzurri, che spengono la luce per qualche minuto, il tempo per il Catania di approfittarne e lanciare l'assedio alla porta avversaria. Al 39' la palla arriva a Paolucci, tenuto in gioco da Santon, l'attaccante tira ma Julio Cesar para con le ginocchia. Poi tocca a Morimoto ma Cambiasso sulla linea gli nega il gol e infine Capuano incanta Maicon, si prende lo spazio per un destro a girare che finisce di un soffio fuori sul palo opposto. Il provvidenziale intervallo salva l'Inter. Quella che torna in campo è certamente più organizzata, controlla meglio le fasce anche se di conseguenza gli inserimenti centrali di Stankovic sono ormai limitati a favore di un lavoro oscuro di copertura. Al 13' è ancora il solito Ibra a seminare terrore in area, con Capuano che evita di intervenire e lascia provare il tiro allo svedese, parato però da Bizzarri con un piede. Ma l'Inter non può rilassarsi, perché dall'altra parte Mascara pareggia il conto dei pali colpiti, centrando quello alla destra di Julio Cesar, completamente immobile. Cruz al 18' termina la sua partita con un sinistro dal limite di qualche centimetro sopra la traversa. E a questo punto Mourinho infrange una delle sue regole d'oro: fuori l'attaccante argentino, dentro Maxwell. Un difensore a cercare di proteggere il vantaggio messo ovviamente in pericolo dall'inferiorità numerica. Con l'uomo in più in difesa, l'Inter acquista sostanza e Ibrahimovic si allunga. Lancio a scavalcare di Stankovic, pesca il numero 8 nerazzurro che, praticamente da solo, si prende tranquillamente tutto il tempo per mettere dentro con la porta vuota. Raddoppio nerazzurro al 26'. Poi una lenta discesa verso valle, fino al fischio finale che vale molto più di una vittoria. E' una conferma, un segnale. L'Inter c'è, nonostante tutto.

ZENGA. "Dopo il gol di Stankovic in campo c'è stata una sola squadra". Ed evidentemente non era l'Inter. Walter Zenga commenta la sconfitta del Catania, battuta dall'Inter dopo averla messa in difficoltà e con tante recriminazioni per un gol annullato. "Preferisco non parlare degli arbitri, per me non esistono - dice il tecnico a Sky - non ne parlo più: voi potete dire che la palla era bassa oppure bassa ma tanto si parlerà più dell'espulsione di Muntari che del nostro gol annullato. Io sono l'allenatore del Catania, non quello dell'Inter", dice con una punta di veleno anche se confessa di voler sdrammatizzare. In realtà è molto amareggiato. "Abbiamo avuto tante occasioni e non ne abbiamo messa dentro neanche una, male: quando hai 5-6 palle gol resta l'amarezza per la grande prestazione senza però racccogliere punti. Resta la partita giocata bene, la grande voglia ma questo non fa classifica. Abbiamo perso ma i miei uomini hanno giocato in maniera splendida. Oggi meritavamo noi, sarò esagerato e di parte ma la penso così".

BARESI. Un mercoledì da leoni. L'Inter sgancia la Juve, anche con Mourinho in tribuna. Tanto c'è Ibra in campo col Catania... E Beppe Baresi, vice di Mou, se la gode: "Sono orgoglioso di essere stato il tecnico di questa squadra stasera - dice a Sky - abbiamo giocato una partita fuori dal normale, sembrava la vecchia Inter. In 10 contro 11 tenere in mano una partita così era dura. E' stato un mercoledì importante, per la conferma del carattere, e poi se le altre perdono terreno noi siamo più felici...". Grande Ibra... "Ibra ha dimostrato di essere ormai un leader, si sacrifica anche". Poi Baresi loda Santon e manda un messaggio a Balotelli: "Santon ha confermato stasera di essere un ragazzo con grandi doti e personalità. Sembrava un senatore. Se qualcuno è intelligente lo seguirà e capirà cosa bisogna fare per riuscire a giocare il più possibile...". Nota negativa l'espulsione di Muntari: "Un'espulsione esagerata. Non ha preso il pallone, ma ormai ha la fama che lo precede. Il gol annullato al Catania? Mi sembra evidente il gioco pericoloso di Morimoto...".

PULVIRENTI. Per il presidente Antonino Pulvirenti il suo Catania "ha fatto una buona partita" e alla squadra "è mancato soltanto il risultato". "Contro l'Inter - aggiunge - non ci riesce proprio di ottenere almeno un punto. Non ho molto da rimproverare alla squadra che ha messo in campo cuore e grande impegno". Sull'arbitro e sul gol annullato a Paolucci il presidente Pulvirenti non commenta, limitandosi a dire che "la squadra ha avuto più occasioni per segnare".

STANKOVIC. Ha aperto la partita con il suo gol. Dejan Stankovic festeggia la vittoria dell'Inter sul Catania. "E' un campo caldo. La squadra era ben organizzata e ben preparata dal nostro ex compagno Zenga. Dopo l'espulsione di Muntari- dice il nerazzurro a Inter Channel- abbiamo cercato di reagire perché non è facile rimanere in dieci, ma abbiamo corso tanto, dando qualcosa in più degli altri. Sono molto contento per il gol, lo cercavo da tempo e dimostra che il lavoro fatto paga. Sto lavorando dal primo giorno di ritiro per aumentare la fiducia in me stesso, mi sono messo in testa che devo reagire e dare qualcosa in più. Sono passati quasi sei mesi e le cose vanno sempre meglio: la squadra mi è vicina, io cerco di essere utile a loro e loro aiutano me. In che cosa posso migliorare? Devo continuare così perché ogni giorno che mi alleno è un giorno bellissimo, devo ancora crescere, rimanere concentrato perché a trent'anni ho ancora tanto da imparare".

IBRAHIMOVIC. Segna e regala la tranquillità all'Inter. Con il Catania e in classifica. Ibrahimovic torna al gol. "Vale tanto per me - dice l'attaccante a Sky- ero squalificato nell'ultima partita, ho giocato e abbiamo vinto. Anche senza Mourinho in panchina, ma siamo forti lo stesso e ko saremo ancora di più quando tornerà. E' stata una grande partita, giocata in dieci dal primo tempo ma noi siamo rimasti compatti e concentrati". Spazzate via le polemiche e le brutte prestazioni degli ultimi giorni. "Non si può essere brilanti tutto l'anno, a volte ci sta che non vada bene ma basta restare al top per lungo tempo e chi fa meglio di tutti vince lo scudetto". Poi un commento sugli arbitri, quasi una mano tesa in un periodo di scontro aperto. L'occasione la lancia l'ingiusta espulsione di Muntari. "Ha fatto un fallo che secondo me era da ammonizione. Anche gli arbitri però sono sotto pressione: aiutiamoli a stare tranquilli così loro aiuteranno noi. Funziona così".

Catania (4-3-1-2): Bizzarri 6, Silvestre 6, Silvestri 5.5, Stovini 6.5, Capuano 5.5 (27' st Llama sv), Martinez 5.5 (41' st D'Amico sv), Baiocco 7, Tedesco 6.5, Mascara 6, Paolucci 6 (31' st Spinesi sv), Morimoto 5.5.
A disposizione: 20 Acerbis, 2 Sardo, 3 Sabato, 8 Ledesma.
All.: Zenga 6
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar 6.5, Maicon 6, Cordoba 6, Burdisso 6, Santon 6.5 (43' st Rivas sv), Zanetti 6, Cambiasso 6, Muntari 5, Stankovic 7 (46' st Figo sv), Ibrahimovic 7, Cruz 6 (19' st Maxwell 6).
A disposizione: 1 Toldo, 18 Crespo, 33 Mancini, 77 Quaresma.
All.: Baresi 6,5 (Mourinho squalificato).
Arbitro: Rocchi di Firenze 5.5.
Reti: 5' pt Stankovic, 26' st Ibrahimovic.
Angoli: 7-3 per il Catania.
Recuperi: 3' e 4'.
Espulso: Muntari (31' pt) per fallo da tergo su Tedesco.
Ammoniti: Mascara e Tedesco per proteste, Ibrahimovic per simulazione, D'Amico per gioco scorretto. (fonte: unionesarda.ilsole24ore.com)
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2 comments

  1. Il fallo chiaramente non era da espulsione, comunque è andata bene così. Mi ha fatto sorridere vedere Ibra intervistato che diceva "siamo fortianche senza il mister", per poi aggiungere subito dopo "quando tornerà saremo ancora più forti" :-)

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  2. Ibra ha anche aggiunto: "Mourinho è l'allenatore più completo che abbia mai avuto"...chissa' cosa ne pensano Capello o Mancini....

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