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Inter: Zanetti ‘Agli ottavi vorrei il Manchester’

Le critiche piovute sull`Inter dopo la sconfitta di Brema non toccano minimamente Zanetti: `giudizi troppo affrettati`. Il capitano nerazzurro non bada alle tante voci che criticano il gioco della squadra e che non vedono nell`Inter una reale pretendente al trono europeo: `Aspettiamo a parlare, vediamo come saremo messi a febbraio, quando ci saranno le partite da dentro o fuori’, ha dichiarato nel corso di una trasmissione a Sky sport.
Dopo la sconfitta in Germania che ha qualificato l`Inter come prima del girone, la quadra rischia di incrociare agli ottavi qualche `big`. Ma Zanetti non teme nessuna rivale, anzi esprime la sua personale preferenza: ‘Vorrei il Manchester United, mi piace tanto la squadra e l’atmosfera che si vive all’Old Trafford’. In ogni caso, qualunque sia l’avversaria sorteggiata, l’inossidabile argentino ha in testa un unico obiettivo, anche se evita di marcare troppo il suo desiderio: ‘Voglio la finale, ma e` ancora presto per parlarne, mancano tante partite. La Champions e` una competizione molto difficile, ma credo che ci siano tutti i presupposti per poterlo fare’.
Sarebbe un trionfo fantastico se un simbolo interista come Zanetti riuscisse nell’impresa di riportare alla Milano nerazzurra un trofeo che manca dai tempi di Moratti padre. Un rapporto, quello tra Zanetti e l’Inter, che dura da ben tredici anni. ‘Ho vissuto tante situazioni, sia negative che positive, e ho sempre avuto il pensiero di dare sempre il meglio per la mia squadra, per i miei tifosi. Credo che la cosa piu` importante sia essere rispettato, dentro e fuori dal campo’.
Gli anni passano, ma Zanetti rimane una costante del pedigree interista, dentro e fuori dal campo. ‘El Tractor’ continua imperterrito ad arare il campo come avesse ancora vent’anni. Merito forse delle emozioni che si provano a indossare una maglia che si ama cosi` tanto: ‘Quando ci mettiamo la casacca dell’Inter prima di ogni partita, credo che gli stimoli ci sono gia`, perche` ti fa capire che sei in una grande squadra, in una grande societa` e devi sempre dare il meglio’. Inevitabile pero`, che a 35 anni si cominci a pensare anche al ‘dopo’, a cosa fare da grandi. ‘Il futuro? Non saprei - e` la sua risposta - dovrei parlarne anche con la famiglia. Pero` fino ad adesso ci siamo trovati molto bene in Italia. La mia terra e` l’Argentina, ma ho praticamente vissuto qui meta` della mia vita’. (fonte originale)

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