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Mourinho, via le nubi "All'Inter fino al 2012"


Le ultime esortazioni di José Mourinho prima del Natale sono un dono gradito per i tifosi nerazzurri, che temevano di perdere il tecnico lusitano a fine stagione: lo 'Special Onè vuole rimanere fino al 2012 e lo dice a chiare lettere, commentando un 2009 che va a chiudersi con l'Inter ancora padrona in Italia. "Sono e sarò l'allenatore dell'Inter - dichiara Mourinho - quando ho firmato fino al 2012 l'ho fatto con convinzione, per una scelta precisa mia e della Società".

''2010, PORTAMI LO SCUDETTO'' - Tra le aspettative per il 2010, il tecnico nerazzurro mette lo scudetto al primo posto: "Mi aspetto, pur con qualche difficoltà, di vincere ancora il campionato - spiega Mourinho - abbiamo dimostrato finora di essere i più forti ma non basta: dobbiamo riuscirci per tutto il resto della stagione. Siamo riusciti a trovare un equilibrio di squadra. Nonostante non siamo riusciti, per infortuni e problemi vari, a giocare due partite di fila con la stessa formazione, con tutta probabilità chiuderemo il girone d'andata in testa; in Coppa Italia abbiamo vinto l'unica partita disputata finora e in Champions siamo riusciti a qualificarci in un girone davvero complicato".

LA GIUSTA QUALITA' - "A Los Angeles - prosegue Mourinho, ricordando il ritiro estivo - non è stato facile, non sapevo ancora se avrei potuto contare o meno su Ibrahimovic. Siamo riusciti a sopperire alla perdita di un tale fenomeno ma abbiamo acquistato campioni come Eto'o e Sneijder, giocatori con la giusta qualità per continuare a vincere".

SNEIJDER DECISIVO - "Sneijder - spiega ancora il portoghese - è unico nella nostra rosa, non ha 'gemellì e quando non c'è stato la differenza s'è fatta sentire. A Genova probabilmente il pallone non sarebbe mai entrato in porta e a Barcellona i blaugrana sono stati troppo più forti di noi, ma contro la Juventus forse le cose sarebbero andate diversamente. Certo, non possiamo dirlo adesso: è stata una gara equilibrata quella, pur con due rigori netti...".

UN PENSIERO PER I GIOVANI - Per l'anno nuovo Mourinho vorrebbe qualcosa in più dai suoi giovani talenti, Santon e Balotelli: "Da Santon vorrei che riprendesse ad allenarsi come faceva un anno fa. Su Balotelli, spererei che mi venisse a parlare e dicesse: 'Va bene, Mister. Ho capito tutto, non serve che tu perda ancora tempo con me'".

SORPRESE EUROPEE - La Champions League è il vero tarlo per José Mourinho così come per i tifosi nerazzurri: "È un torneo pieno di interrogativi - commenta il tecnico di Setubal - ai quarti ci sarà una tra Olympiakos e Bordeaux, una tra Siviglia e CSKA Mosca: tutto può cambiare con un sorteggio o per la squalifica di un giocatore. La Champions è imprevedibile, ma il mio animo non cambia".

90 MINUTI SENZA AMICI - Per l'Inter il prossimo avversario europeo si chiama Chelsea, nome che rievoca ricordi importanti per José Mourinho: "Il Chelsea, come il Barça, è una scuola: ha una cultura - spiega l'allenatore interista - per loro ogni partita è una partita, ogni avversario è un avversario, sia che si chiami Inter e si giochi in Champions o Hull City in Premier League. Prima della gara e dopo la gara mi guarderanno come un amico con cui hanno vissuto tanti bei momenti, ma nei 90 minuti non ci sono amici, loro sono interessati solo a vincere e lavorano per questo e così faccio io".

repubblica.it
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