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Moratti deluso dall'Inter ''Non siamo scesi in campo''

Massimo Moratti ha aspettato un giorno per parlare, probabilmente anche per sbollire un po' amarezza e rabbia. Ma anche a mente fredda, dopo 24 ore di silenzio, non può che essere critico il suo commento sulla brutta prova dell'Inter al Nou Camp di Barcellona, dove gli uomini di Mourinho sono stati nettamente sconfitti, nel risultato ma soprattutto nel gioco, dai campioni d'Europa.

UNA PARTITA PESSIMA - "E' stata una partita pessima nel momento sbagliato. Sono dispiaciuto più che altro perché siamo rimasti a Milano - sottolinea il presidente nerazzurro all'uscita dagli uffici della Saras -, è stato un viaggio inutile. Mi sembra che abbiamo solo assistito alla gara. E' una cosa che metterei come episodio, non è mai successa una cosa così e credo finisca lì. Una partita, seppure importante, non cancella la bontà del gioco delle altre partite, la continua crescita, e l'ottima stagione fin qui disputata". E' deluso il patron interista, ma non è (ancora) tempo di sfuriate o ultimatum. "Sono andato negli spogliatoi a fine partita ma non come è successo a Manchester, arrabbiato o a fare certi discorsi - precisa Moratti -. Sono andato solo per parlare, non era tempo di fare sceneggiate".

MOURINHO? PIENA FIDUCIA - Nessun problema neanche con Josè Mourinho, anche se il presidente nerazzurro dissente con il tecnico portoghese sulla valutazione dell'organico delle due squadre. Ovvero sul fatto che il Barcellona fosse superiore all'Inter, almeno martedì. "Stamattina leggevo che c'è del freddo... Assolutamente no, non ci siamo sentiti ieri perché era libero ma la fiducia è la stessa. Mourinho - continua Moratti - analizzerà la partita sia sul fatto dei giocatori che da un punto di vista tattico, ma c'è piena fiducia verso chi ha dimostrato di saper rispondere alla fiducia. Comunque l'altro giorno secondo me era l'Inter superiore, visto che a loro ne mancavano alcuni (Ibrahimovic e Messi, ndr)".

NON SBAGLIARE CON IL RUBIN - Da buon dirigente, però, il numero uno del club milanese non si attacca a queste diversità di vedute e guarda avanti. "Non è quello il problema e non può essere quello. Lo sconforto - precisa Moratti - fa dire qualsiasi cosa, adesso serve una presa di responsabilità giusta per risalire e sono sicuro che Mourinho ce l'ha". Dunque nell'ordine Fiorentina, Juventus e Rubin Kazan: tre incroci chiave per le ambizioni di Zanetti e compagni. "Sarà importante col Rubin, le altre sono di campionato", conclude Moratti.

repubblica.it
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