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Valentino e il mondiale più duro: «Si gioca sempre contro l’Inter...»


Ha disputato una gara al di sotto delle aspettative, ma, alla fine, Valentino Rossi ha addirittura accarezzato la vittoria, sfuggitagli per soli tre decimi. Il Gp degli Stati Uniti, dominato da Daniel Pedrosa, con Jorge Lorenzo terzo nonostante la terribile caduta delle prove (ha corso con la spalla destra lussata e con una micro frattura al piede destro) fotografa perfettamente il mondiale 2009: equilibrato, incerto, imprevedibile.
«In effetti - conferma Valentino -, fino a oggi abbiamo assistito a tanti arrivi in volata o, comunque, con un distacco molto ridotto tra il primo e il secondo. È la dimostrazione che non ci si può distrarre un attimo, che bisogna sempre essere concentrati e, soprattutto, non arrendersi fino al traguardo. In questo mondiale le situazioni cambiano molto rapidamente: a Barcellona e Assen la mia moto era praticamente perfetta, qui, invece, avevamo qualche problemino». E così, se non sei perfettamente a posto, diventa normale essere battuto da Daniel Pedrosa e dalla Honda, fino a domenica mattina quasi inconsistenti, e rischiare di essere superato anche dal compagno di squadra, pure non al meglio delle condizioni fisiche. Il livello, insomma, è altissimo, il più elevato di sempre. «Qui - continua Rossi - ogni gara è uno scontro diretto, è come giocare il campionato di serie A, ma sempre contro Juventus, Inter e Milan. Non puoi mai stare tranquillo, non c'è mai una partita che so, contro la Reggina, dove puoi tirare il fiato: qui, in tutti i Gp si martella forte, perché Lorenzo e Stoner sono velocissimi e Pedrosa ha dimostrato che, quando è a posto, può stare tranquillamente con noi». Insomma, un mondiale tiratissimo, con tre piloti ancora molto vicini in classifica - Rossi ha nove punti di vantaggio su Lorenzo e 16 su Stoner - e un quarto che ha dimostrato di essere all'altezza dei rivali, anche se la sua Honda è inferiore a Yamaha e Ducati.

«Mancando nove gare alla fine, è forse troppo presto per dire che Pedrosa è sicuramente fuori dal mondiale. Però è vero che in un campionato così tosto, dove io e Lorenzo, ma anche Stoner, siamo sempre competitivi, recuperare 59 punti è difficile. Dani, però, sarà ogni domenica un avversario duro da battere: a volte ti potrà andare bene finendogli davanti, ma se gli arrivi alle spalle, potrebbe portarti via punti importanti».
Il Gp di Laguna Seca ha comunque confermato che, al momento, l'avversario più temibile per Valentino è proprio il compagno di squadra, perché Stoner continua a essere sottotono per misteriosi problemi di salute, mentre Pedrosa, come detto, è già troppo staccato in classifica. Lorenzo, invece, conferma ogni gara il suo valore: da tre Gp finisce alle spalle di Rossi, ma per batterlo, Valentino è sempre costretto a inventarsi qualcosa di speciale. E se Jorge fosse stato al meglio della condizione fisica, avrebbe probabilmente conquistato il gradino più alto del podio. Lo sa benissimo anche Valentino, che, non a caso, gioisce per un secondo posto per la verità non troppo brillante. «Per il campionato è fondamentale, perché ho guadagnato punti su Lorenzo e Stoner, i miei rivali diretti nel mondiale».

Fonte: ilgiornale.it

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