Il Trofeo Pirelli va quindi alla squadra di Josè Mourinho che concede quasi un tempo intero a Samuel Etòo che però poco riesce a fare, visto che le sue vacanze si sono concluse solo quattro giorni fa. Sono finite da quasi un mese le ferie di Diego Milito e l’argentino conferma di essere un grande attaccante, mettendo in rete praticamente l’unico pallone giocabile che gli passa tra i piedi.
Il principe dà quindi un’altra vittoria a Josè Mourinho che nel primo tempo schiera un 4-3-3 composto praticamente con sole riserve con un pò di tutto, dai giovani Obi e Khrin a centrocampo, a giocatori in partenza come Burdisso e Vieira fino al tridente composto da Quaresma, Mancini e Balotelli.
Obi quasi sulla linea toglie dalla porta un colpo di testa di Park al 18’, Alonso al 25’ impegna Julio Cesar e null’altro succede tra una squadra molto forte ma senza titolari come l’Inter e una piena di titolari ma modesta come il Monaco. Non dispiacciono i due Primavera Obi e Khrin, nulla di nuovo da parte di Quaresma e Mancini, inutili come l’anno scorso. Solo Burdisso rimane in campo nel secondo tempo, quando Mourinho mette in campo una formazione molto vicina a quella titolare, visto che manca praticamente solo Lucio. C’è anche Etòo e il camerunense cerca subito la porta ma il suo diagonale finisce a lato. È ovviamente piuttosto fermo, e non può essere altrimenti visto che ha solo tre allenamenti nelle gambe, mentre tutt’altro che una statua è Milito che, al 10’, riceve palla da Muntari, fa sedere un difensore e piazza il pallone in rete, confermandosi un attaccante che sa davvero fare il suo mestiere, cioè segnare.
È un’Inter con le idee decisamente più chiare anche se, soprattutto a centrocampo, non tutto funziona alla perfezione. Stankovic dimostra di essere ancora indietro nella condizione, mentre meglio giocano Thiago Motta e Muntari. Etòo esce al 43 ma alla fine è comunque soddisfatto: «Sto entrando piano piano nel gruppo - spiega - ma sono molto contento, È sempre facile giocare con giocatori forti come Milito, che ha fatto un bel gol». «È un bel personaggio - spiega Tronchetti Provera - gioca divertendosi e si muove in mezzo all’area con agilità incredibile».
Fonte: lastampa.it
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